Leggende e misteri mai smettono di avvolgere i luoghi simbolo di Napoli. Dalle pareti di Castel Nuovo – più comunemente noto come Maschio Angioino – salta fuori una nuova storia, che, in verità, tanto nuova non è: suo protagonista è il cosiddetto Libro della Luce, passato inosservato per anni e di cui oggi si ritorna a parlare, dopo secoli di silenzio, perché finalmente reso visibile al pubblico.
Complice di questo arcano ‘oggetto’ è il solstizio d’estate: nei giorni 21, 22 e 23 giugno, i raggi del sole raggiungono la Sala dei Baroni delineando sul muro dirimpetto alla finestra, come se guidati da chissà quale mano d’artista, la precisa sagoma di un libro, lo stesso che appare nei ritratti e nelle monete del più noto abitante del castello, Alfonso V d’Aragona.
Figlio del sole, il Libro della luce ha straordinariamente impressionato i visitatori del Maschio, accompagnati per l’occasione dagli operatori dell’Associazione Ivi (Itinerari Video Interattivi), primi scopritori del fenomeno. Anche domani, su prenotazione, sarà possibile osservare dal vivo i contorni di quello che, al momento, è il più grande enigma del castello: Salvatore Forte, Francesco Afro De Falco e Annalisa Direttore, studiosi di simbologia, stanno cercando di decifrare il segreto che si cela dietro a questa sorta di magica apparizione.
Non è certamente la prima volta che il Maschio Angioino fa parlare di sè per vicende misteriose: sono tante le tracce che fanno ipotizzare il passaggio del Sacro Graal presso la storica sede degli aragonesi, così come sono numerose le simbologie che fanno pensare ai più esperti che Alfonso il Magnanimo, in qualche modo, sia stato legato ai cavalieri della Tavola Rotonda.
Dunque, il Libro della Luce non fa altro che infittire, con il suo linguaggio criptico, le trame esoteriche di quello che è considerato uno dei posti più affascinanti di Partenope.
Anna Gilda Scafaro