Joshua Cavallo

Joshua Cavallo è un calciatore australiano, difensore dell’Adelaide United classe 1999. Un onesto mestierante del mondo del calcio come tanti altri, il cui nome è però salito alla ribalta per qualcosa di extracalcistico e che ha fatto discutere: un breve video su Twitter in cui parlava a cuore aperto della sua omosessualità. Un gesto semplice, sincero, in un mondo che è estremamente interessato alla vita personale di chi compare in televisione. Eppure, quelle semplici parole hanno fatto il giro del web e scatenato commenti di ogni tipo, e solo perché Joshua Cavallo è l’unico calciatore dichiaratamente omosessuale in attività.

https://twitter.com/JoshuaCavallo/status/1453240548404367370

Il terzino australiano non è tuttavia il primo calciatore professionista a fare coming out nella storia del calcio. Possiamo ricordare casi come quello di Justin Fashanu, che per primo fece coming out in questo mondo, e che per lungo tempo negli anni 90 venne etichettato come “gay, e pure nero” in un epoca in cui l’omofobia e il razzismo erano all’ordine del giorno. Altro caso famoso in Inghilterra, fu quello di Matt Jarvis, che nel 2013 (mentre era in forza al West Ham) rivelò il suo orientamento sessuale, invitando anche altri calciatori a seguire il suo esempio. Famosa anche la storia di Thomas Hitzlsperger, che però trovò il modo per fare coming out solo un anno dopo il suo ritiro, per timore di quelle che potessero essere le reazioni. Reazioni che, ad esempio, furono estremamente negative nei confronti di David Testo, calciatore statunitense che si ritirò poco dopo aver fatto outing per via degli insulti ricevuti.

Cavallo ha rivelato di essere omosessuale in un mondo che sta riscoprendo la sua sensibilità nei confronti delle minoranze, in particolar modo per la comunità LGBTQ+, tuttavia, anche in questo caso le reazioni sono state piuttosto miste. Subito sono arrivati messaggi di vicinanza dai più famosi colleghi Gerard Pique ed Antoine Griezmann, che hanno sottolineato come gesti del genere possano permettere al mondo di andare avanti, a cui poi si sono uniti altri colleghi come Zlatan Ibrahimovic. Diverse invece le reazioni avute per le parole rilasciate successivamente dal terzino, che non ha nascosto la sua paura di partecipare al mondiale in Qatar (che già di per sé fanno discutere) del prossimo anno, visto che nel paese i rapporti tra persone omosessuali sono illegali agli occhi della legge. Parole che per molti sono state pronunciate solo per attirare l’attenzione, visto che il terzino non è mai stato convocato in Nazionale, e probabilmente non parteciperà al Mondiale.

Ma il desiderio di Joshua Cavallo non era né di apparire né di rimanere al centro dei riflettori. Joshua Cavallo desiderava aprire una strada per tutti i professionisti omosessuali, che continuano a temere le reazioni del mondo e dei compagni di squadra per un qualcosa che non dovrebbe nemmeno essere un taboo. E la speranza è che, anziché parlare di un caso isolato, Joshua Cavallo sia solo il primo di una lunga lista di persone che scelgono di essere se stesse, anziché nascondersi per salvare le apparenze. Perché l’omosessualità non può più essere un evento che ci sorprende e fa discutere, ma solo la normalità.

Andrea Esposito

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