La France Insoumise che ha sostenuto la campagna elettorale di Jean-Luc Mélenchon ha deciso cosa fare al secondo turno: vince scheda bianca o astensione. In pochi sosterrebbero Macron contro Marine Le Pen.
All’indomani del primo turno delle presidenziali francesi, i candidati che non hanno raggiunto il ballottaggio si sono espressi per sostenere Emmanuel Macron (Fillon e Hamon) o Marine Le Pen (Dupont-Aignan, il quale ha stretto un vero e proprio accordo con la leader del Front National, stando al quale, in caso di una sua vittoria, la Le Pen lo nominerebbe suo Primo Ministro).
Tra i candidati principali, l’unico a non essersi schierato apertamente a favore dell’uno o dell’altro è stato il candidato della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon, mentre Pierre Laurent – segretario del Partito Comunista Francese, alleato di Mélenchon – aveva subito espresso la necessità di un voto contro Le Pen al ballottaggio (ovvero, a favore di Macron). Il leader della France Insoumise, invece, la sera stessa delle elezioni, dichiarò che entrambi i candidati erano lontani dal loro programma di abbattimento della “monarchia presidenziale”, riconversione ecologica e giustizia sociale, lanciando la consultazione online tra gli iscritti alla piattaforma, perché “ognuno di voi sa in coscienza qual è il suo dovere”.
La France Insoumise, infatti, si è configurata fin dall’inizio come un movimento cittadino in cui gli iscritti (450.000) hanno preso parte alla stesura del programma commentando e consigliando modifiche. Proprio per la natura della piattaforma politica, Mélenchon ha scelto di non assumere una posizione ufficiale personale, permettendo a tutti coloro che hanno preso parte al percorso di proseguirlo insieme. Inoltre, in vista delle future legislative per la rappresentanza parlamentare, ha preferito non essere associato all’uno o all’altro candidato, entrambi lontani – come ribadito più volte dallo stesso Mélenchon –, per motivi diversi, dalla prospettiva degli Insoumises.
Ma in questo periodo – dal 24 aprile fino ad oggi – La France Insoumise è stata stretta tra due fuochi: da una parte, il “fronte repubblicano”, contrario alla Le Pen, accusa Mélenchon di favorirla non esprimendosi chiaramente – dato che il 19,58% (7 059 951 di elettori) ottenuto dalla sinistra radicale al primo turno delle presidenziali francesi può avere un grande peso al ballottaggio –, dall’altra, Marine Le Pen invita gli elettori di Mélenchon a sostenerla al secondo turno, in una sorta di “fronte antisistema”.
Pochi giorni fa, in questo clima, Mélenchon ha dichiarato pubblicamente che si recherà sicuramente alle urne e non potrebbe mai votare per Le Pen, ma che non intende dare indicazioni. Oggi, finalmente, si è chiusa alle ore 12 la consultazione sulla piattaforma online de La France Insoumise. Intanto, è interessante osservare che tra le tre opzioni era del tutto assente il voto a Marine Le Pen, quasi come a voler respingere le accuse di sostegno alla destra radicale. Dei 450.000 iscritti alla piattaforma, hanno partecipato alla consultazione in 243.128 (ovvero ben il 54%).
L’esito della consultazione è stato il seguente:
– 87818 (36,12%) hanno scelto il voto bianco o nullo;
– 84682 (34,83%) hanno scelto il voto per Emmanuel Macron;
– 70628 (29,05%) hanno scelto l’astensione.
Il 65,17% di chi si è espresso ha scelto, dunque, di delegittimare – seppur solo simbolicamente – l’esito del ballottaggio delle presidenziali francesi e, di conseguenza, il futuro Presidente della Repubblica Francese.
Pietro Marino