Un grande passo in avanti è stato compiuto dalla regione Campania, per quanto riguarda la lotta al bullismo e al cyberbullismo, con un riferimento specifico a quello omotransfobico.
Il 2 maggio è stata approvata all’unanimità la legge regionale in merito alle “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo“. Una legge importante, che vede la Campania sempre più attenta ai temi sociali quali la discriminazione e la violenza fisica e virtuale, superando di gran lunga il governo nazionale che sta ancora discutendo questa proposta di legge.
Il testo di legge è stato presentato dai consiglieri Alberico Gambino (FdI), Carmine De Pascale (De Luca Presidente), Maria Ricchiuti (Udc), Maurizio Petracca (Udc), Carlo Iannace (De Luca Presidente) e Luigi Cirillo (M5S), trattandosi, dunque, di una legge non solo approvata, ma anche scritta insieme da maggioranza e opposizione. La legge ha, tra le altre cose, istituito la “Settimana regionale contro il bullismo ed il cyberbullismo“, e destinato 200.000 euro per l’istituzione di un fondo per la prevenzione al contrasto del fenomeno.
Un grande traguardo raggiunto soprattutto dall’Arcigay, per quanto riguarda la specifica del contrasto al bullismo omotransfobico. L’associazione, infatti, dopo tante lotte, è stata ascoltata e finalmente la loro proposta è stata recepita dalla VI commissione.
Abbiamo sentito proprio il presidente dell’Arcigay, Antonello Sannino, che ci ha spiegato chiaramente la loro proposta e cosa cambierà dopo l’approvazione avvenuta ieri.
Cosa prevede concretamente questa specifica contro il bullismo omotransfobico?
“Il provvedimento approvato dal consiglio regionale campano è un provvedimento importante, soprattutto in assenza di una legge nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo. È una legge che prevede una serie di interventi contro il bullismo ed il cyberbullismo nelle scuole. Nello specifico, per noi è importante perché all’interno delle varie dinamiche di bullismo è stato riconosciuto come aggravante il bullismo omotransfobico. Sono previsti una serie di interventi, tra questi la costituzione della commissione regionale per osservare le dinamiche e per proporre interventi contro il bullismo, all’interno di questa commissione sono presenti anche le associazioni di categoria. È stata istituita la settimana di prevenzione regionale contro il bullismo, che dovrebbe essere successiva al 7 febbraio e tutta una serie di interventi di formazione ai genitori, ai professori e agli alunni“.
Crede che sarebbe stata applicata anche contro il militare che ultimamente ha allontanato le due ragazze per un bacio?
“Assolutamente no, questo è un provvedimento di legge contro bullismo e cyberbullismo nelle scuole. Per la vicenda del militare, soprattutto per quanto riguarda i militari, credo siano previsti e necessari dei provvedimenti disciplinari interni, quindi eventuali sanzioni. Siamo, però, in attesa di una seconda legge importante, depositata in sesta commissione sempre dal generale De Pascale, che ha voluto la legge contro bullismo e cyberbullismo, una legge generale contro l’omotransfobia. Quest’ultima sicuramente interverrebbe su dinamiche simili a quelle di Piazza Dante, delle due ragazze”.
Cosa vorrebbe rispondere a tutte quelle persone che, anche a Napoli, si ostinano a ripetere che i veri problemi del comune siano altri e che non bisognerebbe focalizzarsi su queste “piccolezze”?
“Non sono assolutamente “piccolezze”. I diritti delle minoranze, ma i diritti di ogni cittadino, sono i diritti di ciascuno di noi. Una nazione, uno stato, che sa investire sui diritti civili e sui diritti sociali è una Nazione, uno Stato che sa anche progredire economicamente. Non a caso la pena di morte per gli omosessuali è prevista in Paesi con un basso sviluppo economico, culturale e sociale. Non è un caso, inoltre, che quel mondo occidentale in cui ci siamo sempre rivisti prevede delle tutele forti nei riguardi delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali. E non è un caso, purtroppo, che l’Italia sia l’ultimo Paese fondatore della Comunità Europea che ha avuto una legge sulle unioni civili. Per cui investire sui diritti della persona significa investire sul benessere e la felicità della Nazione. Non è assolutamente una piccolezza, bensì una priorità. Un paese che sa investire sulla felicità della persona è un paese che sa investire sul benessere di tutti e di tutte”.
Crede che il Governo attuale abbia la capacità e la volontà di intervenire sul tema?
“Il governo attuale è un governo che va esclusivamente a concludere questa legislatura, per cui né questo Governo, né questo Parlamento purtroppo riuscirà a concludere il percorso di legge depositato, approvato da uno dei rami del Parlamento e ora in discussione al Senato. Credo che ora si andrà verso le elezioni del 2018, quindi provvedimenti di questo tipo saranno poi nelle mani del futuro Governo e soprattutto del futuro Parlamento. È preoccupante il quadro europeo in generale, con Putin e la Cecenia, dove sono stati riaperti i campi di concentramento per gli omosessuali; è preoccupante il quadro geopolitico internazionale, con Erdogan, ma anche con lo stesso Trump o Le Pen, dove le destre sfondano su alcuni temi che purtroppo hanno a che fare con il ripercorrere dei fatti che la storia ha drammaticamente già visto nel 900, per cui tutte le minoranze sono oggetto di discriminazione. Il fatto che in Russia la Corte Suprema abbia messo a bando la libertà religiosa dei testimoni di Geova, mentre in Cecenia si aprono i campi di concentramento per gli omosessuali fa pensare a passaggi inquietanti che ricordano, appunto, le persecuzioni nazifasciste. A livello geopolitico la situazione non è semplice e speriamo che in Italia ci sia un fronte laico, progressista, riformista, che sappia fare “argine”. Ma non solo in Italia, anche in Europa, speriamo di ricostituire un Europa forte da questo punto di vista, che sappia fare “argine” contro le destre populiste“.
Mara Alessandra Zita