L’ultima fatica di Orson Welles finalmente potrà vedere la luce. Dopo anni di dispute legali riguardanti i diritti cinematografici dell’opera, la pellicola verrà proiettata al grande pubblico. L’obiettivo dei produttori è quello di riuscire a realizzare il montaggio definitivo entro il centennale della nascita del regista, il 6 maggio 2015. A detta di molti, The Other Side of the Wind si rivelerà la miglior creazione del cineasta americano, superando anche capolavori come L’infernale Quinlan, Otello ed il celeberrimo Quarto Potere.

La trama racconta le vicende accadute nell’ultima notte di Jake Hannaford, un anziano regista indipendente che pare intenzionato a ritornare sulle scene cinematografiche. Questi, decide di produrre un film a basso costo e, nonostante sia eterosessuale, finirà con l’innamorarsi del protagonista maschile della sua pellicola. Un rapporto che può essere considerato come un’estrema metafora del legame che unisce un regista ai propri attori. Non mancano, nella sceneggiatura, elementi documentaristici (uno fra tanti, l’intera scena del party) che rendono The Other Side of the Wind una vera e propria opera metaletteraria, un film nel film.

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Orson Welles lavorò assiduamente alla pellicola dal 1970 al 1975, per poi rimanere impegnato nel progetto fino alla data della sua morte, giunta dieci anni dopo. Le 1083 bobine che compongono i circa quarantacinque minuti dell’opera sono rimasti chiusi in un magazzino di Parigi per decenni fino a quando la Royal Road Entertainment, una casa di produzione americana, è riuscita a mettere d’accordo tutte le parti coinvolte nell’acquisto dei diritti e ne promuoverà la distribuzione all’American Film Market di Santa Monica.

L’ultima opera del maestro è stata realizzata in diversi formati (35, 16 mm e Super 8) ed alterna scene a colori ad altre in bianco e nero. Il vecchio regista, protagonista della vicenda è interpretato da John Huston, a sua volta regista di capolavori come L’onore dei Prizzi e Fuga per la vittoria. Compongono il cast anche Susan Strasberg, Peter Bogdanovich, Lilli Palmer e Dennis Hopper. Orson Welles ha curato personalmente anche la sceneggiatura, scritta a quattro mani con Oja Kodar, e la produzione.

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Alle origini del film ci sarebbe un incontro avvenuto nel 1937 tra il regista americano ed Ernest Hemingway. Ed è proprio nella figura dell’anziano Hannaford che si possono cogliere numerosi riferimenti che riconducono allo scrittore statunitense, dal suicidio del padre all’amore per la Spagna. Non mancano elementi autobiografici ed in The Other Side of the Wind sono spesso tratti dello stesso Orson Welles ad emergere nel racconto.

Prima i problemi finanziari che hanno interrotto continuamente le riprese, poi le vicende legali avvenute in seguito alla morte del regista, hanno ritardato di quasi quarant’anni la distribuzione della pellicola. Sembra che, ormai, il vento sia cambiato e che ci volga l’altro suo lato, quel lato tenuto nascosto per troppo tempo e che ora chiede riscatto: The Other Side of the Wind, Orson Welles è tornato.

Luca Cerbone

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