Ancora una volta l’anonimo street artist inglese che si cela sotto lo pseudonimo di Banksy torna a stupire tutto il mondo: e questa volta le protagoniste delle sue street art sono le mura del Walled Off Hotel a Betlemme.
Banksy è il writer inglese più famoso al mondo: l’anonimo disegnatore, nato e cresciuto probabilmente a Bristol, realizza da più di un decennio street art di matrice satirica che vanno a toccare temi cari a tutto il pianeta, quali l’etica, la politica, l’ambiente e la società. Ma in particolare, realizza opere in quei luoghi dove a dominare sono la guerra e la povertà infantile: infatti, i graffiti più famosi si trovano in Palestina.
Tra i recenti lavori di Banksy spiccano i quattro dipinti sul muro della striscia di Gaza nel 2015 : da esse emerge che l’artista sostiene la causa palestinese. E tra i quattro graffiti emerge ovviamente quello che vede raffigurata su un muro bianco una frase colorata di rosso :”If we wash our hands of the conflict between the powerful and the powerless we side whit the powerful – we don’t remain neutral.”
Ma oggi Banksy torna a stupire e lo fa in maniera inaspettata. Il suo nuovo progetto riguarda il Walled Off Hotel, che è secondo alcune voci ” l’albergo con la vista peggiore del mondo”. L’idea è nata qualche mese fa e il’anonimo writer inglese ha lavorato in gran segreto trasformando un ex laboratorio di ceramica nel Walled Off Hotel che aprirà al pubblico l’11 marzo 2017. L’albergo è situato di fronte al muro di Betlemme che dal 2002 funge da barriera di separazione per limitare l’ingresso nel paese dei cittadini palestinesi.
Il Walled Off Hotel è dotato di stanze arredate tutte in modo diverso: e in ognuna di esse compare una street art di Banksy, alcune delle quali sono già reperibili in rete e sui vari social network. Nella cosiddetta stanza Artist, dedicata prettamente a chi ama circondarsi di opere d’arte, sul muro su cui appoggia la testata del letto matrimoniale è raffigurata l’immagine di una lotta con i cuscini tra un soldato israeliano in tenuta da guerra con l’elmetto in testa, e un manifestante palestinese con il viso avvolto in una tipica kefiya. Le piume dei cuscini circondano i due uomini rendono la scena allo stesso tempo ironica e amara, in quanto il grave tema della guerra tra palestinesi e israeliani viene riassunto in una lotta con i cuscini tra due amici.
Tra le altre stanze c’è la stanza “Scenic” che è quella che garantisce la miglior vista sul muro e la suite “Presidential”. Tutto il Walled Off Hotel è arredato in stile coloniale e non è assolutamente un albergo caro: con la modica cifra di 30 dollari a notte, è possibile soggiornare in una stanza arredata a mo’ di caserma israeliana, in modo tale da poter immaginare di passare una notte in accampamento.
Ma c’è di più: nel Walled Off Hotel Banksy ha allestito una galleria d’arte che ospita le opere degli artisti palestinesi. C’è poi un modesto museo che narra la storia del muro: attraverso fotografie, video e documenti, ogni visitatore e ogni ospite può ammirare la storia di quella terra. Infine, nella hall c’è un pianoforte che suona da solo: esso, controllato da un software, intratterrà gli ospiti con un concerto composto in esclusiva pe il Walled Off Hotel di Banksy.
Arianna Spezzaferro