Cosa hanno votato gli italiani all’estero? Proviamo ad analizzare qualche dato.
Accedendo al sito web del Ministero dell’Interno è possibile consultare le percentuali di voto attribuite a ciascuna lista e/o partito, sia per la Camera dei Deputati che per il Senato della Repubblica, per le due macrocircoscrizioni Italia ed Estero, terzo comma dell’art. 48. La prima circoscrizione, come sappiamo, si rivolge ai cittadini residenti in Italia. La seconda, invece, ai cittadini iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero o temporaneamente, per un periodo minimo di tre mesi, lontani dal territorio nazionale, con la possibilità di eleggere in totale 12 Deputati e 6 Senatori in rappresentanza di circa 5 milioni di persone (dato aggiornato al 31 dicembre 2016), a cui si aggiungono gli studenti in Erasmus.
I dati
Al di là degli scandali resi noti dalla trasmissione LeIene, su cui non è ancora possibile giungere a delle sintesi, lo scenario che emerge dai dati è un ribaltamento totale delle preferenze elettorali espresse dagli italiani residenti in Italia.
Il Partito Democratico risulta in vantaggio, seguito dal CentroDestra e dal Movimento 5 Stelle, sia alla Camera che al Senato. In particolare, il sostegno espresso nei confronti del M5S è praticamente dimezzato. Il MAIE – Movimento Associativo degli Italiani all’Estero, tendenzialmente di centro, si appresta al 10%; in una prima fase aveva sostenuto il Governo Renzi, per poi cambiare idea successivamente. L’USEI – Unione Sudamericana degli Emigrati Italiani, afferente all’area del conservatorismo liberale, aumenta la propria percentuale di consensi (nel 2013 si era fermato al 4,3 alla Camera e al 4,5 al Senato). Il Movimento delle Libertà, che si propone di “aggregare le comunità e gli imprenditori Italiani operanti all’estero e poter così creare un network delle tante realtà italiane nel mondo”, si è fermato all’1%.
Interessante vedere che alcune liste, come PiùEuropa e Liberi e Uguali, siano ben oltre la soglia di sbarramento del 3%, mentre nella circoscrizione Italia hanno entrambe arrancato per raggiungere quelle cifre, con risultati negativi per la prima e parzialmente negativi per la seconda. In aggiunta, per quanto concerne la lista guidata da Pietro Grasso, bisogna sottolineare un dato: i competitor a sinistra, Potere al Popolo, Per una Sinistra Rivoluzionaria e Partito Comunista, non comparivano sulle schede destinate agli italiani all’estero; per cui, coloro che erano orientati per un voto a sinistra hanno preferito sostenere LeU dall’estero, ma se avessero votato sul suolo italiano questi voti sarebbero stati distribuiti su altre liste e/o partiti.
Come emerge dai grafici, sulla scheda della circoscrizione Estero non era possibile esprimere preferenze nei confronti di Casa Pound e Forza Nuova. D’altronde potrebbe sembrare quasi contraddittorio votare dall’estero partiti che invocano l’autarchia.
Chi vive all’estero?
Ne avevamo già parlato nel 2014: le mete privilegiate dagli studenti, che si spostano all’estero per completare la propria formazione, sono Gran Bretagna, Austria, Francia, Germania e Stati Uniti. A questi si aggiungono gli italiani che decidono di emigrare per motivi di (o di assenza di) lavoro.
C’è sempre stata una certa insofferenza nei confronti del contesto nazionale alla base delle ragioni che spingono un numero così ingente di persone ad emigrare: elevato tasso di disoccupazione, incremento delle disuguaglianze, instabilità politica, ricerca di nuove opportunità difficilmente riscontrabili in contesti familiari. I dati Istat ci dicono che l’emigrazione è addirittura triplicata, nel 2016, da 51unità a 157mila unità, con un profilo di età molto giovane. Sentiamo continuamente parlare della crescita del fenomeno meglio conosciuto come “fuga di cervelli”.
L’immagine che traspare dai dati regala il volto di un altro paese, il che rende la differenza tra l’Italia e l’Estero una cleavage (frattura) quasi paragonabile a quella tra Centro e Periferia. Qualcuno cerca un posto in cui scappare se le cose dovessero complicarsi. Ma se tutti vanno via, chi resterà?
Sara C. Santoriello
non e’ esatto il dato sui cittadini Italiani all’estero. Il numero totali di Italiani all’estero e’ circa 115 mila nel 2016. Erano 36 mila nel 2007. Grazie per avere inserito il link, che consiglio di leggere.