Questa volta si fa sul serio “si va fino in fondo”. Parola di Civati, Vendola e Landini, schierati contro il Governo Renzi perché la sinistra che “propaganda un dimagrimento dei diritti” si chiama destra. Et voila, si prova a ripartire, questa volta uniti, dando vita al patto degli apostoli (copyright di Civati) contro il “patto del Nazareno”. Si conclude così, la manifestazione nazionale di Sel, con la promessa di rinnovare incontri, battaglie e iniziative. Ed è tutto un coro di buoni propositi e attacchi verso Renzi: “La scissione del PD? L’ha già fatta lui (il Presidente del Consiglio e Segretario ndr) tradendo il programma con cui ci siamo presentati alle elezioni”, dice Civati, Landini poi aggiunge sull’incontro a Palazzo Chigi con i sindacati: “Certo che andiamo all’incontro di martedì, ma non sia solo facciata”. La linea, indicata poi da Nichi Vendola: “Piantiamo le bandiere della sinistra del futuro”.
Landini parla dell’Articolo 18 e della manifestazione del 25 ottobre, perché “Il dottor Renzi sta impedendo di essere cittadini liberi nel luogo di lavoro”. E sfida il governo a non rispettare il vincolo europeo del 3%: “se si fanno i complimenti alla Francia poi bisogna essere conseguenti”. Landini, molto applaudito dalla piazza perché riferimento genuino a sinistra, ne ha per tutti, anche con il suo sindacato perché “continuare a dire che le cose non vanno bene e poi accompagnare questi provvedimenti è come quando Cgil Cisl e Uil dissero che la riforma Fornero sulle pensioni non andava bene e poi abbiamo fatto tre ore di sciopero. Una cavolata.”
Ma la cronaca riguarda una sinistra molto bistrattata, con un popolo di riferimento che manca di fiducia, che si è sperso e che ha difficoltà nel riconoscere i propri alleati, su questo Civati prova a prendere un impegno e dice: “Vi propongo un patto degli Apostoli, laico trasparente e democratico che ci faccia riprendere valori e principi. Un patto che si consolidi subito nelle battaglie parlamentari”. Ma nel Paese: “Ci vuole una mobilitazione sociale: giriamo insieme l’Italia, spieghiamo le nostre posizioni e facciamolo insieme”. Tasto coerenza: “Perché qui siamo i soli che rispettano il patto con gli elettori che, nel 2013, ci hanno portato in Parlamento”. Al prossimo giro “mi voglio presentare con Vendola, non con Verdini”, chiosa Civati. In piazza qualcuno del Partito Democratico c’era, come Corradino Mineo e Vincenzo Vita, invitato pure Fassina, ha preferito restare a Bologna per un convegno con Cuperlo.
La proposta di Vendola è chiara: “una rete organizzata di quelli che non accettano le politiche economiche conservatrici di Renzi, per rimettere in piedi la sinistra del futuro”, una chiamata, ultima, alla sinistra.
Luca Mullanu