AUTODETERMINIAMOCI! non è soltanto un opuscolo. E’ una collezione di storie ancora da raccontare: privazioni, discriminazioni e quotidiani atti di bullismo, che si perpetuano nelle nostre città, negli spazi pubblici e privati in cui viviamo, cresciamo, esercitiamo le nostre funzioni vestendo i panni di cittadini e persone. Grazie al lavoro di Human Gender, Riff Raff e Spazio Pueblo, Autodeterminiamoci! potrà essere consultato ed impugnato.

Si è tenuta il 27 settembre la conferenza di presentazione dell’opuscolo AUTODETERMINIAMOCI!, redatto da alcune formazioni sociali presenti sul territorio della provincia di Salerno: Human Gender, Riff Raff Spazio Pueblo. Nel corso dell’iniziativa sono intervenute Emilia Andreou del Riff Raff e, soprattutto, Carla Ciccone, ginecologa presso l’Ospedale Moscati di Avellino. L’iniziativa si inserisce tra gli eventi organizzati in occasione del 28 settembre, Giornata Mondiale per l’Aborto Libero e Sicuro, proclamato dal gruppo argentino Ni Una Menos, per difendere quel diritto all’interruzione volontaria della gravidanza (Ivg) che spesso si traduce in violenze, discriminazioni, accuse e ammende. Partendo dai dati del 2017 sul tema dell’Ivg si ha una chiara fotografia della situazione nazionale: il 70% dei medici sono obiettori di coscienza in Italia, con picchi in Campania e Molise, dove si raggiungono anche l’80-90%; a questi si aggiunge il fatto che il 40% degli ospedali in Italia non pratica Ivg, perché al suo interno presta servizio personale sanitario obiettore.

L’opuscolo si divide in più sezioni, dove viene sancita l’autodeterminazione sessuale e Human Gender, Riff Raff, Spazio Puebloriproduttiva: Sessualità e Prevenzione, la Contraccezione e Contraccettivi d’Emergenza, a cui segue una mappatura territoriale, Interruzione Volontaria, una Guida ai diritti LGBT ed un Glossario sulla Terminologia. Il lavoro si conclude con un’Appendice esclusiva: la mappatura delle farmacie presenti nella provincia di Salerno, dove è possibile acquistare liberamente e gratuitamente le cure ormonali per soggetti trans (in Italia soltanto in Toscana si verifica una tale distribuzione).
Vengono, così, messe nero su bianco le pratiche di autogestione della salute, la riappropriazione dei Consultori come spazi autenticamente laici, la necessità di distribuzione gratuita di materiali contraccettivi e test di gravidanza, per scongiurare il pericolo di malattie sessualmente trasmissibili.

Ne abbiamo discusso con Federica Di Martino di Human Gender.

Com’è nata la collaborazione con Riff Raff e Spazio Pueblo?
F: «L’opuscolo nasce per donne e soggetti LGBTQI+, per noi è la caratteristica fondamentale. Ma la cosa fondamentale è quella di poterci ritrovare come soggetti che hanno bisogno di un accesso alla salute, di cure o anche della possibilità dell’Ivg e dell’accesso agli ormoni, come soggetti in causa. Vogliamo farci portatori di un’istanza che riguarda non soltanto questo, ma anche tutte le rivendicazioni portate in piazza il 26 novembre scorso dal movimento Non Una di Meno, sui temi dell’autodeterminazione e autogestione della salute. Tempo fa i ragazzi dello Spazio Pueblo hanno portato avanti delle vertenze reali sul territorio, in occasione della chiusura del reparto di Ginecologia a Cava de’ Tirreni, costringendo le donne a doversi recare al S. Leonardo di Salerno».

Che incisività vuole avere questo opuscolo? Si fermerà alla provincia di Salerno?
F: «Il nostro raggio d’azione vuole essere molto ampio. Vogliamo rivolgerci alle scuole e ai ragazzi. All’interno dell’opuscolo è presente una sezione su Sessualità e Prevenzione, su Malattie Sessualmente Trasmissibili e Metodi Contraccettivi. Già nel corso dell’incontro del 27 è emerso – attraverso il racconto di una mamma – che questi temi non vengono mai trattati nelle scuole. La nostra intenzione primaria è di diffondere questo libretto tra le realtà LGBTQI che non emergono facilmente e che appartengono anche al mondo giovanile, che non hanno riferimenti chiari a cui attingere. Come lavoro fattivo, la mappatura delle farmacia è stato un lavoro che ha impiegato parecchi mesi (maggio-settembre), chiedendo alle farmacie se disponessero della pillola del giorno dopo e della pillola dei 5 giorni dopo, che stando alle determinazioni, non hanno bisogno di prescrizione medica per i maggiorenni e, così, anche per i contraccettivi preventivi. La distinzione che abbiamo fatto è tra farmacisti obiettori, farmacisti non obiettori, farmacisti che richiedevano prescrizione medica e farmacisti che non disponevano o entrambe o una delle due. Abbiamo inserito anche riferimenti sitografici e luoghi fisici a cui rivolgersi. In aggiunta, una sezione è dedicata ai soggetti minorenni e ai soggetti migranti. TolleranzaZero e ObiezioneRespinta hanno molto apprezzato questo lavoro. In futuro riprenderemo i contatti con queste farmacie per informarle delle normative».

Parte dell’opuscolo è dedicata al Glossario sulle Terminologie: qual è l’importanza del linguaggio rispetto a certi temi, secondo il tuo punto di vista?
F: «Il Glossario nasce innanzitutto per fare chiarezza sul marasma terminologico, che spesso sottende a queste questioni di genere, e sulle nuove forme di autorivendicazione dei soggetti: mi viene in mente la nuova trasposizione dei soggetti LGBT, i Q, che riguarda la dimensione Queer, con la sua dimensione contemporanea di tutto ciò che eccede un binarismo eteronormativo, di tutto coloro che tendono a non aderire a una visione standard del biologico; la possibilità di autodeterminare la propria identità di genere, senza risentire di schematismi particolari. Questo glossario vuole rispondere al retaggio omofobico presente sul nostro territorio, che risente di un’eredità patriarcale. Riteniamo che un’educazione del linguaggio possa permettere di andare oltre le forme patogene di attribuzione rispetto all’orientamento sessuale o all’identità di genere. Anche Arcigay Napoli sta costruendo un glossario simile. Emerge anche una critica ai mezzi di comunicazione, che dimenticano lo statuto di persona ad appannaggio di un orientamento. Il linguaggio si evolve insieme alle caratterizzazioni identitarie. Così come abbiamo ritenuto necessario inserire, nella sezione dedicata ai diritti, tutta una parte sulla possibilità di accedere al doppio libretto universitario o alla documentazione ufficiale al maschile o al femminile nel rispetto della propria identità trans.»

Rispetto alle discriminazioni, l’emergere dell’identità Queer è ancora vista con diffidenza. Si sono avvicinati anche ragazzi e ragazze Queer allo sportello Human Gender?
F: «Sì, assolutamente. E stiamo seguendo anche alcuni casi di transizione F to M, di cui si parla ancora poco, con tutti i problemi che scaturiscono. Ad ottobre ripartirà il nostro “Cinefrocium”, con la proiezione di film sul tema e con l’intervento diretto da parte dei registi di alcuni dei documentari. Il panorama salernitano è stato interessato da alcuni episodi di bullismo, quindi la cittadinanza ha ancora bisogno di essere sensibilizzata».

In prospettiva si prevedono incontri nelle scuole, per presentare l’opuscolo a studenti, docenti e genitori. Seguirà anche una mappatura dei Consultori presenti in Provincia.

Sara C. Santoriello

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