Nella scorsa settimana si è tenuta un’importante votazione per quanto riguarda il seggio al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ossia l’organo delle Nazioni Unite di competenza non esclusiva nel deliberare su atti di aggressione o di minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale.
Si è lavorato per rinnovare cinque dei dieci seggi non permanenti del Consiglio di Sicurezza per il biennio 2017-2018. Anche l’Italia ha partecipato alla partita, giocandosi il seggio con l’Olanda. Il risultato finale è stato una vittoria a parimerito tra Italia e Olanda, le quali durante il biennale periodo della carica ricopriranno il ruolo di leader un anno ciascuno.
È interessante analizzare la sorprendente e controversa genesi di questo voto.
Quando ambasciatori e ministri si riuniscono per il primo voto le speranze italiane sono riposte in primo luogo nella Svezia, che nelle settimane precedenti aveva acquisito consensi, e quindi si ipotizzava che i voti degli scandinavi potessero essere in qualche modo svantaggiosi per l’Olanda. In secondo luogo, si contava nell’appoggio dei voti africani, mediorientali e dell’America Latina.
Il risultato del primo scrutinio vede in testa proprio la Svezia con 135 voti, a seguire l’Olanda con 125. L’Italia è solo terza con 113 voti, una ventina in meno rispetto a quelli pronosticati, quindi nel segreto dell’urna hanno fatto la loro comparsa i tanto temuti franchi tiratori. A causa di ciò, il primo risultato è stato l’elezione della Svezia, che ha superato la soglia dei 128 voti necessari per ottenere il quorum. Nella seconda né l’Olanda né tantomeno l’Italia riescono a raggiungere il quorum, quindi è stato necessario un terzo voto. Neanche questa consultazione, tuttavia, è stata la definitiva: infatti il quorum era ancora lontano e, anzi, l’Italia si è avvicinata notevolmente all’Olanda, totalizzando 94 voti contro i 96 degli olandesi. La quarta votazione rappresenta l’ennesimo nulla di fatto, che consente però all’Italia di recuperare un voto. Alla quinta votazione l’indecisione si accentua ancora di più, tanto che si raggiunge un clamoroso parimerito: entrambe le nazioni hanno collezionato 95 voti. Visto il risultato, il presidente dell’Assemblea Generale, Mogens Lykketoft, ha sospeso la seduta per permettere alle delegazioni di proseguire i negoziati.
I due ministri degli Esteri delle nazioni coinvolte, Koenders e Gentiloni, hanno proposto che i due paesi condividessero l’incarico. Koenders ha infatti dichiarato che «L’Assemblea Generale ha inviato un chiaro segnale, cioè che approva allo stesso modo Italia e Olanda» Dal canto suo Gentiloni ha affermato: «Con questa proposta vogliamo inviare un messaggio di unità».
Sul seggio al Consiglio di Sicurezza dell’ONU il governo italiano ha investito molto, con numerose attività, missioni, accordi di cooperazione e impegni umanitari che hanno visto in prima linea il premier Matteo Renzi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e il viceministro Mario Giro. Inoltre, pare che l’Italia abbia fatto pressioni per ottenere l’incarico, facendo notare l’importante ruolo svolto in relazione alla situazione dei migranti e alla stabilità della Libia. Invece i Paesi Bassi hanno fatto leva sul loro importante impegno per la giustizia, considerando che ospitano anche la sede della Corte Penale Internazionale.
Alessandro Fragola