All’IIS Santa Caterina-Amendola di Mercatello, a Salerno, 50 studenti disabili non possono accedere alla mensa scolastica a causa dell’assenza di una rampa.
Accesso alla mensa negato per gli studenti diversamente abili con difficoltà di deambulazione. Un’infrastruttura dovrebbe collegare i locali ristrutturati poco tempo fa nel plesso ma la sua instaurazione e messa in sicurezza è congelata a cusa di un inghippo legale e burocratico, a una settimana dal rientro tra i banchi. Pare, infatti, che il paradosso nasca proprio dal fatto che, questa volta, il problema non sia di natura economica: i soldi ci sono, ma non gli spazi liberi (su carta) perché occupati da un chiosco. In realtà, l’istanza di sgombero all’impresa che gestisce il punto di ristoro è stata presentata il 16 Aprile alla Provincia ma l’udienza è stata fissata per l’anno prossimo.
Ciò significa un anno intero senza mensa e con una lesione totale dei diritti degli studenti.
La preside Anna Rita Carrafiello dichiara di avere i finanziamenti europei ed i lavori già appaltati. Purtroppo però il progetto risulta bloccato a causa di un contenzioso che impedirà a 50 studenti disabili (che hanno scelto di effetturare il tempo prolungato) di poter vivere in maniera completa l’ambiente scolastico. La paura è collegata al rischio di perdere il finanziamento al progetto nel caso in cui non dovessero partire i lavori, non riuscendo ad offrire un servizio alla comunità e ai disabili.
Nei prossimi mesi, purtroppo, questi studenti saranno costretti a pranzare nei corridoi dopo le lezioni e a non poter usufruire degli spazi inaugurati da poco.
Il progetto era stato finanziato da un Pon Fesr 2007-2013 che comprendeva la sua realizzazione entro e non oltre i 6 mesi. Lo scorso 9 luglio scorso i giudici accolgono la domanda di sospensione dell’ordine di sgombero e programmano l’esame di merito del ricorso al 14 luglio 2016.
Si rimanda sempre quando si tratta di istruzione, di salubrità degli edifici scolastici, di cultura; tutti argomenti in fondo alla piramide delle priorità.
Sara C. Santoriello