ActionAid Italia ha organizzato un convegno riguardante lo sradicamento della povertà a cui hanno partecipato anche personalità di spicco come Amina J. Mohammed, consigliere speciale del Segretario Generale dell’Onu.
ActionAid ha revisionato i cosiddetti Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MSG) già sanciti nel 2000, modificandoli e chiamandoli SdGs (acronimo dall’inglese Obiettivi di sviluppo sostenibili). Se prima gli articoli erano 8 ora sono diventati 17, più complessi e articolati in vista dell’Anno Europeo per lo sviluppo dichiarato dall’Unione Europea nel 2015.
Ecco in sintesi i 17 SDG di ActionAid per sconfiggere la povertà:
- porre fine alla povertà;
- porre fine alla fame, conseguire la sicurezza alimentare e promuovere l’agricoltura sostenibile;
- garantire salute e benessere per tutti;
- garantire un’istruzione inclusiva ed equa;
- raggiungere l’uguaglianza di genere;
- accesso e gestione sostenibile dell’acqua e smaltimento dei rifiuti;
- accesso a un’energia moderna, sostenibile e a prezzi equi;
- promuovere una crescita economica sostenuta, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e un lavoro dignitoso;
- costruire strutture resilienti;
- ridurre le disuguaglianze;
- rendere le città e tutti gli insediamenti umani inclusivi sicuri e sostenibili;
- garantire modelli di produzione e consumo sostenibili;
- adottare misure urgenti per contrastare il cambiamento climatico;
- conservare e usare in modo sostenibile oceani, mari e risorse marine;
- proteggere, ripristinare e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri;
- promuovere società pacifiche e inclusive per lo sviluppo, garantire accesso alla giustizia per tutti e costruire istituzioni efficienti, trasparenti e inclusive a tutti i livelli;
- rafforzare i mezzi di implementazione e rilanciare la global partnership per lo sviluppo sostenibile.
Queste le parole di Amina J. Mohammed, ospite di lusso a riguardo: «Più che le parole sono le azioni importanti, è su esse che ci dobbiamo concentrare. La sfida sociale e quella ambientale/cambiamenti climatici fanno parte di un’unica agenda, dobbiamo considerarle insieme; secondo, dobbiamo soprattutto investire sulle capacità umane; terzo, le risorse esistono, ci sono ma dobbiamo sbloccarle. Sono miliardi, ma abbiamo bisogno di trilioni, abbiamo bisogno di strumenti finanziari che non vengono solo da banche e istituzioni, risorse che verranno da governi che garantiscono risorse e investimenti sicuri»
E aggiunge: «Cerchiamo di creare un’agenda condivisa per il 2015. Un’agenda difficile da creare perché non bisogna lasciare indietro nessuno. Finora mettere insieme i diversi paesi del mondo sviluppato non è stato facile. Abbiamo bisogno di una partnership globale per fare funzionare questi obiettivi e rafforzarli».
«Spero – ha concluso – che tra quindici anni potremmo tornare in questa sala e dire che siamo riusciti a sradicare la povertà. Solo insieme possiamo avere non solo pace, ma anche prosperità».
I prossimi tre appuntamenti internazionali (quello di Addis Abeba di fine luglio sulla Finanza per lo sviluppo sostenibile; di New York a settembre all’ONU sulla definizione dell’Agenda Post 2015 e di Ginevra per concludere i negoziati della World Trade Organization di Doha nel 2001) saranno determinanti per la costruzione di questo percorso.
Vincenzo Nicoletti