E’ caos nel Pd dell’Emilia Romagna. Dopo le dimissioni di Vasco Errani per la condanna per falso ideologico nel caso Terremerse, la magistratura mette sotto la lente d’ingrandimento della giustizia anche i papabili successori: Richetti e Bonaccini.
Il primo, dopo essere sceso in campo come cavallo da corsa outsider, viste le prime polemiche, si è fatto subito da parte, ritirandosi e sostenendo Stefano Bonaccini. Entrambi, però, sono sotto inchiesta per le “spese pazze”, sull’uso delle auto blu “da casa e per casa”, quando Richetti era al Consiglio regionale. L’accusa è di peculato per i due fratelli coltelli.
L’idea è che l’inchiesta non finirà prima della metà di ottobre, fatto che mette in difficoltà il PD, visto che le primarie sono previste per molto prima. Nella casa dei democratici tira una cattiva aria, tanto da prevedere un piano B.
Partito in pieno fermento, Renzi decide di non commentare da Vespa, nonostante Richetti sia stato uno dei suoi uomini più fidati. La Stampa, in un retroscena, rivela che lo stesso segretario del PD non sapeva nulla delle inchieste su Richetti e Bonaccini. Per ora il candidato ufficiale tiene duro: “Confido di poter dare al più presto ogni opportuno chiarimento — ha scritto in una nota — ho appreso poco fa che la Procura sta svolgendo accertamenti anche sul mio conto e ho già comunicato, attraverso il mio legale professor Manes di essere a disposizione per chiarire ogni eventuale addebito”.
Gli stessi renziani di ferro, come la Boschi, si augurano “che Bonaccini possa dimostrare la sua innocenza, da avvocato dico solo che un’indagine non corrisponde ad una condanna”. Stessa tiritera dei Berlusconiani per argomentare la difesa di Silvio. Ma non solo, anche il giovane turco del PD, Orfini difende i suoi: “sono certo che Bonaccini e Richetti abbiano tenuto una condotta specchiata, le primarie vanno avanti”.
Ma il piano di riserva c’è già, il poker può essere calato direttamente da Roma: il nome caldo potrebbe essere quello di Graziano Delrio, l’unico asso nella manica di Renzi. Lo stesso Delrio che una settimana fa smentiva seccamente le voci che tornavano a darlo come candidato unico che unificava le correnti interne.
Anche se meno probabile l’altra soluzione potrebbe essere Poletti, valido sostituto per i renziani. Festeggia il Movimento 5 Stelle, che rilancerà la sua battaglia contro le auto blu, dichiara la deputata imolese Mara Mucci: “In regione molti avevano il vizio di un uso distorto delle auto blu. Togliamole e basta. Al limite ridotte all’osso. Si può benissimo girare in taxi o coi mezzi”.
Luca Mullanu