Napoli, vico Giuseppe Maffei, 4, quartiere San Lorenzo. Nel cuore del centro storico è nata negli ultimi anni una realtà culturale e sociale volta a superare ogni tipo di contraddizione e che mira alla rinascita delle espressioni intellettuali. Stiamo parlando dell’Ex Asilo Filangieri.
Cos’è l’Ex Asilo Filangiari
L’ex Asilo Filangieri nasce il 2 marzo 2012 come spazio aperto al popolo di Napoli con l’obiettivo di consolidare una pratica di gestione condivisa e partecipata di un luogo dedicato alla cultura sotto ogni punto di vista. La pratica della condivisione di uno spazio comune va a contrapporsi specificamente a quei luoghi e a quegli spazi gestiti unicamente da privati e che considerano l’arte in generale materia per pochi eletti.
Cenni storici
Fu nel lontano 1572 che a Napoli compare un luogo dedicato all’esercizio dell’arte e della cultura ed era situato nel convento di San Gregorio Armeno. A fare da guida erano le giovani benedettine che si dedicavano a impartire la cultura a giovani napoletani, traendo anche riflessioni e conclusioni.
A seguito del primo conflitto mondiale, l’edificio fu acquistato dalla contessa Giulia Filangieri di Candida. La giovane nobile decide di ampliare la struttura e di creare un luogo di accoglienza per giovani orfani e per famiglie povere e sfortunate. Ma nel corso degli anni, divenne un vero e proprio collegio: veniva impartita ai fanciulli un’educazione esemplare e si formarono uomini e donne sotto ogni punto di vista. E questi stessi fanciulli, una volta cresciuti, provarono a creare un’associazione di ex allievi che però andò a scemare e a fallire a seguito del terremoto del 1980. A seguito della catastrofe, l’asilo fu abbandonato del tutto.
La svolta del 2012
A partire dal 2012 il progetto sui beni comuni a Napoli comincia a mostrare i suoi frutti: l’ex Asilo Filangieri accede immediatamente ad una nuova vita. A partire da questa data, la struttura comincia ad essere gestita da un gruppo di persone che hanno trasformato quel vecchio palazzo in un luogo di cultura, di aggregazione e di comunità.
L’Ex Asilo Filangieri si è quindi proposto di unire la cultura e gli usi civici, aprendosi come luogo di aggregazione, di scambi di opinioni e idee.
Non si chiudono le porte a nessuno: l’Asilo è un bene comune e come tale deve essere fruibile da parte di tutti coloro che lavorano nel campo dell’arte e da tutti coloro che vogliono avvicinarsi a questa. Si lavora in maniera limpida e trasparente: alle assemblee dell’associazione possono parteciparvi tutti, senza distinzioni di grado sociale e culturale. Tanti sono stati gli artisti, gli scrittori, gli studenti che hanno preso parte alle assemblee e ai numerosissimi eventi organizzati dall’Ex Asilo Filangieri che da spazio vuoto e in stato di estremo degrado, ha potuto vedere una rinascita e una svolta per tutta la città di Napoli.
L’Asilo ha voluto imporsi (riuscendoci con estremo successo) come un centro di produzione interdipendente: è sì autogestito da una comunità di riferimento, ma è aperto ad ogni tipo di confronto, incontro e riflessione e si è dotato di una serie di mezzi necessari per produrre l’arte come biblioteche, sale montaggio e spazi dedicati al teatro. A tal proposito basti ricordare la campagna di crowdfounding dello scorso anno per allestire una sala cinematografica nella cappella della struttura.
Le attività dell’Ex Asilo Filangieri
L’opera di crescita dell’ex Asilo Filangieri è dovuta alla perseveranza di credere che l’arte è un patrimonio comune a tutti e che essa debba rimanere fuori da qualsiasi logica di mercato e di potere politico. Questo per garantire a tutta la collettività una serie di incontri con la cultura; infatti tante sono le attività proposte da chi garantisce la ricerca artistica e culturale.
Tantissimi sono i laboratori proposti dall’Asilo: basti pensare alla rassegna di cinema sperimentale d’azione, cominciata martedì 9 gennaio e che terminerà martedì 20 febbraio; oppure ai numerosi laboratori teatrali e ai laboratori dedicati alla danza e allo studio del corpo, alla lettura e alla scrittura creativa.
Nonostante l‘Ex Asilo Filangieri sia uno dei fiori all’occhiello della città di Napoli, resta il fatto che, certe volte, il vandalismo e la maleducazione prendono il sopravvento. Il ritenere essenziale di dare vita a spazi vuoti e abbandonati e a renderli spazi di crescita, sperimentazione e costruzione, ha dato fastidio a non poche persone. Molte volte, la sede è stata oggetto di atti vandalici da parte di coloro che non sono d’accordo che l’Asilo realizzi i propri progetti.
Ripudiando ogni forma di razzismo, fascismo, omofobia e distinzione, i laboratori svolti dall’Asilo Filangieri vanno a mostrarsi come espressione artistica della cultura sotto ogni aspetto in quanto si tratta di dare libero sfogo alle pulsioni, alle passioni e ai sentimenti. Tutto ciò avviene in comunità e in cooperazione, mai in competizione: questo perché si tratta di interdipendenza e di autogoverno tutto al fine di costruire una comunità collaborativa in cui gli individui possono confrontarsi e talvolta riconoscersi.
Arianna Spezzaferro
QUANDO NEL1974LASILO UGO FILANGIERI ERA UN COLLEGGIO DI PRIMO ORDINE TUTTO CIO NON DIMENTICHERO ME I I MIEI EDUCATORI
Colleggio di prim’ ordine? Sei sicuro?
quasi 8 anni passati ma non o belli ricordi dell asilo filangieri quante mazzate o preso vi erano professori che li davano di santa ragione senza motivo per il loro gusto di dare mazzate