La vicenda dei Marò in India, ancora in attesa di tornare a casa, ha raggiunto un nuovo punto.
Infatti, Massimiliano Latorre, il 31 agosto, era stato colto da ischemia e i difensori del fuciliere di marina avevano chiesto che potesse tornare in Italia, per poter essere curato e poter passare la convalescenza al sicuro.
La Corte Suprema Indiana ha accettato, di fronte a una garanzia scritta del governo Italiano, a un ritorno di 4 mesi per il fuciliere, dove passerà il periodo di convalescenza.
La garanzia, fornita dall’ambasciatore Italiano in India, Daniele Mancini, però, non era del tutto sufficiente, in quanto i giudici hanno chiesto un’ulteriore garanzia, che è stata fornita oggi stesso, sottoscritta da Massimiliano Latorre.
L’avvocato di Massimiliano Torre, Soli Sarabjee, si è ritenuto soddisfatto del risultato ottenuto, dopo aver illustrato alla Corte Suprema Indiana l’istanza di rientro a fini terapeutici del fuciliere di Marina, suo cliente.
Il ministro della difesa italiano ha così dichiarato: “Esprimo soddisfazione per questa decisione, in questo momento in via di definitiva formalizzazione da parte della Corte, che dimostra la sensibilità dei giudici indiani“
Oltre alle parole del ministro della difesa, sono giunte anche quelle degli Esteri, Federica Mogherini, che, seppur felice della decisione presa dalla Corte Suprema Indiana ha dichiarato:
“al di là dalla soddisfazione per la decisione della Corte suprema, resta ferma la volontà e la determinazione del governo italiano a trovare in tempi rapidi una soluzione definitiva a questa controversia”
Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha poi scritto su twitter queste parole:
“Collaborazione con la Giustizia indiana e stima per il premier Modi e il suo Governo. Lavoreremo insieme su tanti fronti.”
Ricordiamo che la vicenda “Marò”, come viene chiamata, è in corso da più di due anni, quando, il 15 febbraio 2012, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone vennero accusati di aver ucciso due pescatori al largo delle costa Indiana.
Fabio Scala