Renzi e i tagli al sistema sanitario. A guardarlo bene sembra il titolo di un film, ma in realtà è l’annuncio dato poco fa sul possibile sforbiciata di 3 miliardi di euro. E Beatrice Lorenzin, ministro della salute, non ci sta.

Dopo la rivolta delle Regioni di fronte a questo passo indietro del governo, anche il ministro Lorenzin ha voluto far sentire la sua, dichiarando che nel suo decreto verranno risparmiati al massimo 40 milioni di euro, ma, aggiunge, non è disposta a scendere ad ulteriori patti o tagli.

Nel patto siglato era stato stabilito anche un punto fondamentale: un fondo sanitario nazionale diviso in tre tronconi. Nel primo, quello del 2014, erano previsti 109,9 miliardi di euro, nel secondo per il 2015 invece 112 miliardi e nel terzo per il 2016, 115,4 miliardi di euro.

Erano anche state avanzate ipotesi per eventuali risparmi, come la riduzione dell’acquisto delle protesi a favore del nuovo e costosissimo macchinario per la cura dell’epatite C. Una seconda via sarebbe quella di tagliare 2 miliardi di euro alle Regioni, costringendole però ad una spending review interna la cui vittima sacrificale sarebbe proprio la sanità.

«Procediamo per step, perché è inutile creare allarmismi prima del tempo.» ha detto la Lorenzin, la quale mantiene tuttavia i piedi ben saldi a terra. «Lavoriamo portando il Piano al ministro Padoan e al presidente Renzi. Dopodiché se ci sarà da affrontare altro lo affronteremo. Eviterei di fare allarmismi. Non ci sono proprio i motivi,»

Un’alternativa però ci sarebbe, ovvero la lotta agli sprechi: «Dobbiamo lavorare in modo forte sulla lotta agli sprechi, per questo è stato fatto il Patto della salute, in cui è prevista la centrale unica di acquisti, in cui abbiamo previsto un nuovo sistema di benchmark anche per l’acquisto di nuovi dispositivi medici e dei farmaci, in cui c’è tutta la parte della digitalizzazione sanitaria, quindi di controllo e monitoraggio, in cui c’è la cabina di monitoraggio del Patto che dev’essere implementata.» e nonostante la situazione di stallo, la Lorenzin trova il modo di rassicurare gli enti direttamente coinvolti. «Anche il ministro della Salute va rassicurato. Sappiamo che questi sono i giorni in cui stiamo discutendo delle misure previste all’interno dei nostri ministeri.»

 

Maria Stella Rossi

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