Per qualcuno sarà solo un graffito qualunque prodotto da un adolescente bravo nel disegno. Ma a piazza Girolamini di Napoli c’è molto di più di un semplice graffito. È  la cosiddetta, ma sconosciuta “Madonna con la pistola“, opera di  Banksy (rappresenta la Madonna con una pistola al posto dell’aureola e raffigura perfettamente il doppio filo che purtroppo lega la delinquenza e la religione nel capoluogo campano).

Per chi non conoscesse questo personaggio, Banksy è un famoso artista di strada che ha realizzato opere nelle città più famose al mondo. Attività iniziata più meno negli anni ’80, viaggiando e lasciando il segno   in qualsiasi luogo si trovasse. Con la tecnica dello stencil, le sue opere sono state altamente valutate e hanno un valore economico vertiginoso e molte raggiungono le centinaia di migliaia di dollari. Nel 2010 ha anche raccontato il suo lavoro in un docu-film “Exit  Through the Gift Shop”, nominato miglior documentario agli Oscar 2011.

L’artista approda a Napoli, lasciando il segno anche qui: oltre alla “Madonna con la pistola”, in via Benedetto Croce, Banksy ha realizzato una rappresentazione dell’estasi della beata Ludovica Albertoni del Bernini con panino e patatine in mano come critica alla prepotenza del consumismo. Ma cinque anni fa l’opera è stata coperta da un writer napoletano.

Ci resta, quindi solo un’opera  di Banksy, per di più l’unica presente in tutta Italia e adesso rischia di deteriorarsi. Ma un ragazzo di San Giorgio a Cremano, Alessandro Bello, appena diciottenne, ha lanciato una petizione on line su CHARGE.ORG:  “Proteggiamo l’unica opera di Banksy in Italia” che ha già registrato più di 32mila visualizzazioni in meno di due settimane e raccolto 7300 firme.

Nella petizione, Alessandro, chiede che si realizzi una bacheca in vetro al fine di proteggere l’opera da atti vandalici o da probabili danni provocati da intemperie. Il giovane è già avvezzo alla petizione: alla morte di Pino Daniele ne lanciò una affinché si dedicasse una piazza di Napoli al cantante venuto a mancare poco prima, raccogliendo 10mila firme.

L’opera di Banksy ha attirato anche l’attenzione dell’INWARD, l’osservatorio internazionale sulla creatività urbana che ha sede a Napoli e che è impegnato nella valorizzazione della street art. Già da un po’ di tempo si parla di prendere provvedimenti e sulla questione interviene Alessandra Clemente, assessore alle politiche giovanili del Comune di Napoli, dichiarando: “Prolungare la vita di quell’opera è un dovere di noi amministratori, perché la street art, quando è di tale livello, è un vero e proprio bene comune”.

Intanto la Madonna resta lì dove l’artefice ha voluto che stesse chissà quanto tempo fa, ma sempre dotata di una suggestiva attualità.

 

Lisa Zaffinelli

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