“Che vi siete messi in testa?”
Questa la domanda a mo’ burbanzoso dal giornalista a Massimo Troisi. Con l’addizione disfattista di un Napoli che va fortissimo ma magari scoppia.
La riposta è illuminante e diviene una massima di vita, da traslare, oltre alla circostanza sportiva, ai contingenti del vissuto. Difatti, non esiste una distinzione tra Napoletano e Napolista – fatto salvo il brioso giornale di Massimiliano Gallo – come può essere giustappunto tra Milanista e Milanese o Juventino e Torinese (in questo caso a dire il vero si attribuirebbero a Torino numerose province di altre città, e della stessa Napoli, ahimè), per una sorta di “cittadinanza” del tifoso.
“Ci sta sempre quella polemica: ma come, con i problemi che stanno a Napoli pensano al Napoli? Non lo so, allore nuje simme destinati a chiagnere e a stà sempre male? Ma come, si divertono pure? O Napule riesce ad andare primo in classifica? Invece no! Viene chello e ogni tanto viene pure qualche soddisfazione”
La consapevolezza di potercela fare deve essere il leitmotiv di questa squadra. Il Napoli ha però basi concrete: competenza dirigenziale, capacità dello staff di allenatori e medici, e soprattutto qualità del gruppo. Non solo dei singoli, si noti. Perché allora ci preoccupiamo?
I precedenti allo Stadium non sono incoraggianti, ma l’impossibile è stato già fatto. Le statistiche degli anni passati sono indipendenti dalle odierne. Pure la striscia di vittorie consecutive della Juventus, più lunga di quella del Napoli, non è significativa. Non è consono osservare periodi addietro troppo lontani, come 14 giornate fa, se nella ultime 8 l’andamento è uguale. Inoltre il calcio, rispetto a sport come il basket o il baseball, è meno standardizzabile tramite i numeri, e osservando le gare si può notare come i bianconeri, più degli azzurri hanno rischiato di dividere un punto con gli avversari, ultimamente.
I fomenti dell’opinione pubblica ardono. Sia chiaro, la stampa è solita confermare i fatti manifesti. Durante la fase di equilibrio di alta classifica, a turno, Roma, Fiorentina, Inter, Napoli, Juventus sono state dichiarate tutte favorite alla vittoria finale; come se la corona d’alloro potesse spettare all’unisono a cinque teste. Allora se la Juve vince da anni ma il Napoli è primo, si opta per il pari. Sbilanciati invece sono i tifosi, soprattutto tra le province estese di cui accennato.
“Sabato torneremo al posto che ci spetta…non potete vincere…i nostri 11 sono tutti più forti dei vostri…siete primi solo perché all’inizio i nuovi dovevano ambientarsi”.
Riecheggia qui il “che vi siete messi in testa?” al quale è già stata data risposta. Chiudiamo riproponendo, in forma aggiornata, le parole di uno spot Sky sul calcio Napoli. Buona partita.
Il passato non conta, un nuovo avversario è già davanti a noi e non importa che cosa abbiamo fatto, ma solo cosa faremo.
Il nostro campionato comincia questa notte. Facciamo un gol questa notte e gli juventini avranno paura. Vinciamo questa notte, l’Italia avrà paura.
Non pensiamo a una partita, pensiamo alla storia.
È l’ora della verità, è il momento di vincere!
Fabio Fin