E’ Link – Coordinamento Universitario a denunciare quello che secondo loro è “il piano definitivo di smantellamento del Diritto allo Studio ad opera del Governo Renzi”. Con gli 80 euro del bonus Irpef previsto per Decreto spiegano gli studenti di Link che “ci sarà una futura diminuzione delle borse di studio per migliaia e migliaia di studenti”.
Secondo quanto testimonia Link il quadro potrebbe essere sconfortante: l’Articolo 46 del Decreto Irpef illustra il modo in cui saranno finanziati gli 80 euro a disposizione del lavoro-dipendente. Le Regioni dovranno fare la loro parte mettendo a disposizione dello Stato 500 milioni di euro per il 2014. Durante la Conferenza Stato – Regioni, la cifra è stata confermata in un’intesa sui fondi del Trasporto pubblico locale, libri di testo, finanziamenti per persone affette da disabilità e fondi per le borse di studio universitarie.
Link poi scrive sul proprio sito: “Proprio dal capitolo del Diritto allo Studio le Regioni sono state costrette a sacrificare sull’altare del Patto di Stabilità 150 milioni di euro, ossia la somma del Fondo Integrativo Statale per le borse di studio precedentemente svincolato dal PSI tramite il c.d. “Decreto l’Istruzione riparte” (Dl 104/13 poi convertito con la L. 128/13) e dalla Legge di Stabilità del 2013 (L. 147/13).”
A rischio sono proprio le borse di studio, come testimonia al Manifesto, Alberto Campailla, Portavoce nazionale di Link: “E’ una manovra a tenaglia, che porterà all’impossibilità materiale di pagare migliaia e migliaia di borse di studio e che obbligherà tantissimi studenti ad abbandonare gli studi vedendosi negato un diritto costituzionale. Chiediamo alle forze politiche una chiara e netta assunzione di responsabilità politica: salvare il futuro delle studentesse e dei beneficiari di borsa di studio, in caso contrario la risposta degli studenti sarà quella di una mobilitazione permanente”. Si chiede, nello specifico “l’immediato stop al Decreto Sblocca Italia, da oggi in discussione nell’VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici del Senato”.
La mobilitazione potrebbe essere congiunta, come si legge su Il Manifesto, all’iniziativa della campagna “Blocca lo sblocca Italia – Difendi la tua terra” lanciata da una serie di rete di movimenti per i beni comuni.
Luca Mullanu