“Siamo a un punto di svolta. Noi privati non ci possiamo fare carico di una realtà incompiuta: senza la condivisione di un cronoprogramma Ntv sarà costretta a chiedere l’uscita da Tiburtina, spostando tutti i suoi treni a Termini. Noi privati abbiamo creduto e crediamo nelle opportunità di quest’area e al progetto di trasformazione urbana di Tiburtina”.
Sono queste le parole dei vertici delle società che hanno dovuto sgomitare per farsi largo nella piazza del mercato in vista di una nuova innovazione, si spera fruttuosa.
Le stazioni dominate dalle Fs infatti saranno invase dai treni di Italo.
Dal 14 dicembre la nuovissima linea da 36 collegamenti giornalieri tra Milano e Roma, semplificherà la vita di tutti noi che, con una velocità garantita e senza sforzi, potremmo comodamente raggiungere le nostre mete. Rilevante è la posizione strategica della stazione di Termini che, con un flusso annuo di oltre 150 milioni di passeggeri, “è lo snodo nevralgico del trasporto ferroviario nel cuore della capitale”.
12 tra questi collegamenti sono no stop e faranno una fermata intermedia anche a Roma Tiburtina. Dalle 6 alle 20, orario continuato. Prima partenza no stop da Termini per Milano alle 6:40, ultima alle 18:48, da Milano Porta Garibaldi primo collegamento no stop su Roma Termini alle 7:00 e ultima partenza alle 18:03. L’ultimo viaggio Roma-Milano con tappe intermedie è invece alle 19:55 mentre da Milano è alle 19:34.
Ci sarà inoltre un raddoppio delle corse per l’Emilia Romagna e un aumento di dieci corse per il Veneto che risulterà a sua volta ben collegato con Napoli.
Si spera ora che la stazione di Tiburtina si omologhi a queste innovazioni. Anche se spesso inaugurata negli anni infatti, si presenta ancora come un cantiere mal organizzato.
“Per anni abbiamo dimostrato di voler dare valore a Tiburtina ma non possiamo farlo da soli e se il mercato continua a preferire Termini (perché mancano i servizi a Tiburtina, a cominciare dalla segnaletica stradale ai parcheggi ecc.), non ci sono le condizioni per un gruppo privato di restare, senza arrecare con ciò un danno all’impresa. Non possiamo più attendere: alle istituzioni, Rfi e Comune, chiediamo di prendere impegni precisi entro la primavera.” Concludono i vertici della società.