Si è svolta questa mattina la manifestazione organizzata da Legambiente Cava, con lo scopo di ripulire Monte Castello dai rifiuti.
“Stiamo lavorando per NOI” si legge sulle pettorine che ciascuno studente, della scuola “Carducci- Trezza”, aveva indosso mentre infilzava cartacce ed oggetti di plastica a Monte Castello, sotto la supervisione dei docenti, partecipando alla raccolta organizzata da Legambiente in collaborazione con l’Unione Degli Studenti ed il Forum Dei Giovani.
Educare all’ambiente attraverso l’esperienza sul campo per far sì che i giovani si sentano parte integrante di ciò che appartiene a tutti e a nessuno. Con i saluti istituzionali dell’Assessore alle Politiche Giovanili Paola Moschillo, accompagnata dal Vicesindaco Nunzio Senatore, iniziano i lavori.
Dopo un paio d’ore di raccolta dei rifiuti sparsi nel circondario, lasciati evidentemente da qualche ospite notturno, gli alunni sono tornati giù e, seduti in un anfiteatro naturale, hanno giocato un po’ con i volontari dell’associazione. Uno degli scopi di questa giornata era anche quello di educare alla raccolta differenziata. Ragion per cui, dopo il momento ludico, una classe alla volta ha potuto estrarre i rifiuti dalle buste che aveva raccolto e li ha destinati nell’apposito secchio dell’immondizia.
Le buste raccolte erano all’incirca trenta. Ad inizio giornata ad ogni studente è stata data una pettorina, un berretto e dei guanti per potersi proteggere dal materiale che avrebbero trovato. Anche la Metellia Servizi era presente all’evento e ha dato una mano ai ragazzi.
Attilio Palumbo, Presidente della sezione cavese di Legambiente, una settimana fa ai microfoni di QuartaRete raccontava così le iniziative in programma e gli obiettivi del progetto. Puliamo il Mondo si ripeterà sicuramente in futuro.
Per finire, con una foto di gruppo ed una miniatura della Tour Eiffel, la pagina facebook del movimento ha deciso di ricordare così le vittime della notte scorsa nell’attacco a Parigi.
Volendo citare Malala, “le vostre penne sono armi di istruzione di massa”.
Sara C. Santoriello