Operazione Siria Calling: circa diecimila islandesi hanno offerto le loro dimore ai rifugiati siriani donando loro vestiti, affetto, posti letto, aiuti, cibi e bevande. Tale missione umanitaria origina dalla proposta del governo islandese, che  ha offerto di accogliere cinquanta rifugiati siriani per affrontare la crisi umanitaria in Siria. A detta dei cittadini, tale offerta è stata ritenuta del tutto insufficiente, motivo per cui gli islandesi hanno creato in breve tempo una vera e propria operazione: Siria Calling. Sui social network è stato lanciato un appello firmato da 12mila persone e in meno di ventiquattr’ore migliaia di persone hanno aperto la loro casa ai richiedenti asilo siriani. Un gesto davvero toccante che ha permesso a tantissimi siriani di ricevere affetto e cure finalizzate alla propria sopravvivenza all’estero.

“Solo per il fatto che non stia succedendo qui, non significa che non stia succedendo” è lo slogan della pagina Facebook Kæra Eygló Harðar – Sýrland kallar (Siria Calling)

Dopo la reazione dei cittadini, che rappresentano il 4 per cento della popolazione del paese costituita da 300mila persone, il governo ha dichiarato che riconsidererà le quote dei richiedenti asilo siriani che è disposto ad accogliere.

È difficile mostrare indifferenza dinanzi a tale scempio e non ci sono parole per descrivere quanta sofferenza provino queste persone, sradicate dalla loro terra e dai loro cari in cerca di un utopistico futuro migliore.

siria calling

Fonti articolo: Internazionale.itSyria Calling: Radicalisation in Central Asia

Fonte immagini: Google

Sabrina Mautone

Sabrina Mautone
Sabrina Mautone nasce a Napoli il 18/05/96 e vive a Milano. Giornalista pubblicista laureata in Lingue Moderne presso la Federico II e specializzata in Comunicazione e Cooperazione Internazionale per Istituzioni ed Imprese presso l'Università Statale di Milano. Con un master post-lauream in Giornalismo Radio-Televisivo a Roma, lavora da freelancer e segue eventi in Italia e all'estero.

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