L’ex sindacalista della Cgil Sergio Cofferati ha confermato le sue dimissioni dopo anni di sbobinatura nel partito democratico. È stata una difficile scelta ma “non poteva andare altrimenti” afferma, “In un partito così non posso più stare”.

Per capire la causa di tale ripensamento dobbiamo ritornare alla giornata di domenica 11 gennaio, quando le primarie liguri l’hanno ostacolato per l’elezione del candidato alla presidenza della Regione. Ha infatti ottenuto la carica Raffaella Paita con il 55% dei voti. Cofferati denuncia quindi la corruzione e l’invalidamento dei seggi in cui ci sarebbe anche un numero anomalo di stranieri “addestrati al voto”. Un altro atteggiamento anomalo sembra si sia presentato quando Paita si è aperta alla collaborazione con alcune aree del centrodestra che poi l’hanno sostenuta alle primarie. Scelta questa che è stata denunciata anche da Andrea Ranieri.

Renzi non ha avuto neanche il garbo di aspettare la fine dei lavori della commissione” dice, attaccando il PD nazionale ed il suo segretario. La notizia è stata annunciata nel teatro San Carlo di Genova. “Una decisione non facile – ha precisato l’ex sindacalista – perché sono uno dei 45 fondatori del Pd, vi lascio quindi immaginare con quale fatica sono arrivato a questa conclusione [..] Ci sono moltissime segnalazioni di irregolarità di varia natura. Chiedo che la commissione di garanzia esamini tutte le segnalazioni che le sono arrivate” solo in caso di miglioramento “avremo il quadro ottimativo che con gli organismi della coalizione commenterò in positivo.”

In pochissimi tra civatiani, bersaniani, cuperliani l’hanno seguito, ma Cofferati sottolinea il fatto che non vuole fondare un altro partito, ma un’associazione che possa essere il punto di avvio per una ricostruzione di una lista civica di sinistra per le regionali di maggio. Cofferati non si è limitato a discutere solo esclusivamente delle primarie liguri, ma per evidenziare il loro generale malfunzionamento ha speso qualche parola anche per quelle napoletane che, a suo dire, sarebbero invalidate per dei problemi riscontrati in soli tre seggi (a differenza della Liguria, in cui i seggi imputati sarebbero tredici). “La sostanza della mia contrarietà è l’inquinamento delle primarie attraverso il voto sollecitato e ottenuto dal centrodestra. Il centrodestra si è mobilitato per votare alle primarie del centrosinistra. È un problema politico e morale. Le primarie, così, praticamente non ci sono più” afferma.

Continua il suo discorso affermando che la Procura e il Dipartimento Anti Mafia dovrebbero far in modo di controllare i seggi invalidati che potrebbero essere più di tredici. In molti hanno voluto rilasciare qualche parola in merito, e tra questi: Pippo Civitati: “Il caso Cofferati non è un caso. Il Pd imbarca con orgoglio la destra (ligure e non solo) e perde molti elettori, tra i quali Sergio Cofferati. Diciamo che si tratta di un voto di scambio, come tanti in questi giorni: dentro la destra, fuori la sinistra”. Ernesto Carbone ricorda all’ex sindaco di Bologna che bisogna saper perdere.

Sandra Zampa con un tweet: “Da non renziana, dico che @Coffer955 mi ha confermato ottime ragioni per non sostenerlo. Non lo avrei fatto da ligure non lo farò in futuro”. Mentre lo stesso Civitati, Fassina e Pollastrini hanno già esplicitato il loro sostegno al leader di Syriza.

Alessia Sicuro

Laureata in lettere moderne, ha in seguito ha conseguito una laurea magistrale alla facoltà di filologia moderna dell'università Federico II. Ha sempre voluto avere una visione a 360 gradi di tutte le cose: accortasi che la gente preferisce bendarsi invece di scoprire e affrontare questa società, brama ancora di tappezzare il mondo coi propri sogni nel cassetto. Vorrebbe indossare scarpe di cemento per non volar sempre con la fantasia, rintagliarsi le sue ali di carta per dimostrare, un giorno, che questa gioventù vale!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui