La valutazione di un vino non è certo un esercizio semplice: per questo si può decidere di frequentare un corso da sommelier, o comunque rivolgersi a un professionista di questo ambito per poter usufruire di un’analisi più approfondita. Ci sono, comunque, delle caratteristiche su cui ci si può soffermare anche se non si è degli esperti del settore, e che vale la pena di controllare ogni volta che si ha a che fare con una bottiglia di vino: il più importante di tutti è senza dubbio il colore.

Nel caso in cui si sia interessati a un percorso di avvicinamento al vino più strutturato, si potrebbe decidere di frequentare uno dei corsi di degustazione di vino di Degustibuss, una proposta studiata per andare incontro alle esigenze degli amatori e dei principianti che hanno intenzione di avvicinarsi a questo universo con umiltà e voglia di imparare: così, si ha l’opportunità, attraverso un corso Degustazione Vino, di imparare a conoscere il vino da un punto di vista professionale.

Il colore del vino

Questo non vuol dire che la qualità del vino cambi a seconda del suo colore, dal momento che la resa cromatica è il risultato di una grande varietà di fattori, come per esempio il livello di maturazione dell’uva, la sua varietà, il luogo da cui proviene, e così via. Quel che conta davvero è che il vino sia privo di velature e che, dunque, offra una limpidezza ottimale. Nel caso dei vini molto giovani il colore è particolarmente brillante, mentre per i vini più maturi si notano tonalità più aranciate o più ambrate, a seconda che si tratti di un rosso o di un bianco.

I vini e la complessità aromatica

Un altro aspetto che deve essere valutato in un vino è quello relativo agli aromi. L’analisi di tali elementi è per forza di cose soggettiva, dal momento che ogni persona ha un bagaglio di profumi soggettivo. Per altro, quando si parla di vini la complessità aromatica è alquanto vasta. Al naso si possono riscontrare nei vini giovani note floreali e nei vini più maturi note di frutta candita o marmellata. A proposito di frutti, i rossi lasciano intuire note di frutti di bosco e di frutti a polpa rossa, mentre i bianchi si caratterizzano per note aromatiche di frutti a polpa bianca. Nei vini giovani, ancora, i sentori sono di frutta croccante e fresca. Ma non è tutto: a mano a mano che il vino si evolve, acquisisce note speziate e tostate in modo particolare in seguito a passaggi in legno. Come detto, comunque, la gamma di profumi è decisamente ricca e variegata, e meritano di essere citati anche gli aromi eterei, quelli minerali e quelli erbacei, così come gli aromi fragranti e quelli vinosi.

Il gusto

Chiaramente, il gusto è fondamentale per la valutazione di un vino. Gli zuccheri conferiscono al prodotto una particolare morbidezza, che scaturisce anche dagli alcoli e dai polialcoli, come per esempio la glicerina. Le sostanze minerali, i tannini e gli acidi, invece, sono fonte di durezza. Quello che conta più di tutto è che tra i diversi elementi ci sia un equilibrio ottimale; equilibrio che, in ogni caso, cambia in base alla maturità del vino. Ecco, quindi, che nei vini maturi è la morbidezza a prevalere, a differenza di quel che accade nei vini giovani che, invece, hanno durezze più spiccate. Il bilanciamento perfetto si riscontra nei vini pronti.

Dalla teoria alla pratica

Dopo aver capito quali sono le caratteristiche più importanti da valutare per capire come è fatto un vino, si possono traslare le conoscenze dalla teoria alla pratica, e da questo punto di vista la memoria riveste una funzione primaria. Non è detto, infatti, che si sia subito in grado di identificare un aroma all’olfatto con la massima precisione. Ecco, allora, che si potrebbe cominciare da una valutazione basilare cercando di capire a quale categoria appartengono i profumi, e poi nella vita di tutti i giorni si potrebbe fare un po’ di esercizio annusando i cosmetici (lo smalto per le unghie e la cipria, per esempio), ma anche alimenti come il burro, il pane e il miele, oltre alle erbe, alle spezie, ai frutti e ai fiori. Altrettanto fondamentale è l’assaggio: la curiosità è tutto, perché permette di andare alla scoperta di prodotti nuovi, con annate diverse, zone di provenienza e uve che meritano di essere comparate.

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