Ancora combattimenti segnalati nella scorsa notte nella città siriana di Kobane, luogo in cui lo scontro vede in campo le milizie curde dell’Ypg che hanno respinto un tentativo dei jihadisti di avanzare verso il valico con la Turchia. In questo momento, spiega l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria la situazione vede l’Isis ritirarsi da alcune postazioni precedentemente conquistate e ora sta facendo arrivare rinforzi da Aleppo e Raqqa, città sotto il loro egemone controllo.
Fermato dai combattenti curdi, l’Isis pare sia in possesso di alcuni caccia MiG rubati all’aviazione siriana ad est di Aleppo e che sarebbero in volo a bassa quota guidati da piloti iracheni disertori. Ma la notizia è senza fondamento secondo gli Usa, i quali spiegano di non essere a conoscenza di un’attività aerea dei jihadisti: “Non siamo a conoscenza di nessuna operazione aerea in Siria o altrove dell’Isis”, è stato il commento del Comando centrale americano Centcom. Intanto a Kobane si lotta ancora e l’avanzamento dei curdi può far tirare un sospiro di sollievo: “Kobane sarà liberata presto”, hanno affermato nella notte miliziani curdi.
Alla base della strategia che sta portando qualche effetto positivo ci sarebbe la stretta collaborazione tra i miliaziani Ypg e la coalizione guidata dagli Usa: i curdi aiutano gli americani ad individuare con precisione gli obiettivi dei jihadisti. Anche i vertici delle operazioni militari Usa spiegano che: “I raid aerei stanno funzionando e l’Isis sta cambiando tattica”, ha detto Lloyd Austin, comandante presso il comando centrale militare Usa Centcom, in un conferenza stampa al Pentagono. “L’Iraq resta la nostra priorità nella lotta all’Isis”
Alla Casa Bianca, invece, c’è molto caos, il Presidente Barak Obama sarebbe sotto pressione per intensificare la campagna militare contro l’Isis in Iraq e Siria. Non solo il consiglio degli alleati è quello di ampliare la missione, le critiche piovono pure dall’opposizione con John McCain sul piede di guerra. In tanti sono convinti che l’Isis non si possa distruggere solo con le campagne aeree.
Intanto arrivano i dati dei primi civili uccisi, sarebbero almeno 5, tra cui un minorenne, i morti nelle ultime 24 ore in Siria a causa dei raid aerei della Coalizione guidata dagli Usa contro l’Isis. Lo riferisce l’ong Osservatorio per i diritti umani (Ondus).
Luca Mullanu