Nella giornata internazionale dello Studente, l’UDU – Unione degli Universitari di Napoli ha organizzato un dibattito sulla questione meridionale dal titolo “ripartiamo dall’università”.
Insieme ad esponenti politici e istituzionali, ma anche giornalisti, si è discusso di tre macrotemi: il Mezzogiorno quale terra di conquista per le riforme universitarie, l’espulsione degli studenti dalle università e, infine, la ricostruzione dei diritti per tutti.
A moderare il dibattito Marco Esposito, giornalista del Mattino, candidato alle ultime elezioni regionali con una lista marcatamente meridionalista, “Mò”. Il dibattito ha visto gli interventi pregevoli di molti esponenti, tra cui il Capogruppo del neonato gruppo parlamentare Sinistra Italiana, Arturo Scotto: “Il Governo agisce male su temi fondamentali, l’Università al Sud subirà tagli lineari ancora più pesanti. Uno dei problemi più stringenti è che non ci saranno fondi per il diritto allo studio”. Un attacco a Renzi, poi, sul tema del Masterplan “è un piano inutile, si tratta di acqua fresca, non ci sono fondi”.
Assente Pippo Civati, che non è riuscito a partecipare all’iniziativa nonostante fosse uno degli ospiti più attesi insieme ad Arturo Scotto. I due, comunque, pare abbiano abbandonato un po’ i rapporti dopo che Civati ha lanciato Possibile e battezzato il proprio gruppo parlamentare insieme ad Alternativa Libera di Artini (ex M5S, ndr). Il progetto, invece, di Sinistra Italiana ha inglobato i fuoriusciti del M5S e PD, tra cui nomi di spicco come D’Attorre e Fassina.
Durante la discussione, l’UDU ha provato a centrare il tema sulla questione meridionale, tema molto caro a tutti i partecipanti alla discussione: “C’è un calo drastico delle iscrizioni agli atenei del Sud. Non condividiamo la riforma dell’ISEE, che preclude l’accesso alle borse di studio”. Sul Fondo Finanziamento Ordinario spiegano: “C’è stato un taglio di altri 32 milioni di euro dal Ministro Giannini. Con l’aumento della quota premiale aumenta il divario tra gli atenei Nord e Sud, questo meccanismo va pesantemente rivisto”. Angela Cortese, che in questo caso rappresentava il Governo Regionale ha voluto spiegare che: “Il Capitolo bilancio è fermo dai tempo di Caldoro sulla questione del diritto allo studio”. Sul tema sono intervenuti anche Libertino della CGIL, il quale spiega che il Governo ha “derubricato il Mezzogiorno mentre l’Università diventa di “classe”, perché ci sono tante persone che non riescono a permettersi di mandare i figli a studiare”.
Luca Mullanu
Fotografie a cura di Antonio Volpe
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