Chat Yourself è un’applicazione ideata da nextopera in collaborazione con Young & Rubicam e di Italia Longeva per aiutare chi soffre di Alzheimer a ricordare alcune informazioni fondamentali nel corso della giornata.

L’app in questione consiste in una chatbox scaricabile sul proprio PC o dispositivo mobile in lingua italiana o in inglese dalla pagina facebook Chat Yourself. Una volta scaricata basterà inviare un messaggio alla pagina ufficiale per effettuare l’iscrizione. In fase di primo utilizzo Chat Yourself chiederà all’anziano di rispondere ad alcune domande in modo da da poter conoscere le sue abitudini giornaliere.

Non appena il procedimento sopra descritto verrà concluso sarà possibile usufruire a pieno delle funzionalità dell’app. Chat Yourself immagazzina nelle propria memoria interna una sorta di informazioni che l’utente potrà richiedere in fase di perdita della memoria. Facendo un esempio pratico nel caso non si ricordasse più il nome del proprio figlio/a basterà digitare in chat ”Come si chiama mio/a figlio/a”? per ottenere la risposta corretta e se si dimenticasse l’indirizzo di casa ”Dove abito?” per saperlo.

Oltre a queste funzioni basilari Chat Yourself offre la possibilità di avere delle notifiche 24 ore su 24 in modo da mantenere costante la propria routine nonostante la malattia. Grazie a questa applicazione sarà possibile per l’utilizzatore ricordare anche l’ora precisa in cui svolgere i propri pasti, lavarsi, portare a spasso il cane, ecc.

Si può, quindi, intuire che Chat Yourself (che in inglese significa ”conversare con se stessi”) è stata pensata dai propri sviluppatori per creare una sorta di dialogo tra l’utente affetto da morbo di Alzheimer e se stesso per ottenere le informazioni necessarie per vivere con positività la propria giornata.

Il presidente di Italia Longeva Roberto Bernabei ha spiegato meglio qual è lo scopo di Chat Yourself: «Questo progetto non sconfigge l’Alzheimer ma va nella giusta direzione, offrendo ai malati un nuovo modo di vivere la malattia uno strumento utile ad affrontare le prime fasi dopo la diagnosi. Come Italia Longeva spingiamo fortemente per una tecnologia al servizio dell’invecchiamento. In questo caso abbiamo l’esempio tipico dell’uso “nobile” dello strumento tecnologico. ” 

L’applicazione è consigliata a tutte le persone che si trovano nella prima fase di Alzheimer (perdita della memoria e disorientamento), a chi soffre di demenza senile e malattie degenerative e tutte le persone che sentono il bisogno di tale supporto. Naturalmente durante la fase iniziale di utilizzo sarebbe opportuno che un familiare o un amico monitorasse l’utente in modo tale che non fornisca risposte errate a causa della sua patologia. In questi casi quel di cui si ha bisogno è un supporto continuo: grazie a Chat Yourself tutto questo è possibile.

Eugenio Fiorentino

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.