Ieri mattina, verso mezzogiorno, alcuni uomini, che indossavano divise militari e armati di kalashnikov, hanno fatto irruzione nel museo del Bardo, situato nelle vicinanze del Parlamento di Tunisi, provocando la morte di diverse persone. Alcuni turisti sono stati presi in ostaggio e liberati due ore dopo grazie a un raid della polizia locale.
Secondo il premier Habib Essid le vittime sarebbero 19 tra cui turisti stranieri provenienti da Italia, Spagna, Polonia e Germania, un cittadino tunisino e un agente di polizia. Il precedente bilancio era di otto turisti uccisi, oltre a due militanti uccisi e un poliziotto. Resta, quindi, ancora indecifrabile il numero dei coinvolti nell’attentato.
In una nota, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi «condanna con fermezza gli atti criminali di Tunisi, che vedono, purtroppo, coinvolti anche cittadini italiani ed esprime vicinanza al Governo e alle autorità tunisine di fronte a un attacco tanto sanguinoso e alla minaccia terroristica in Africa e nel mondo».
Il Ministero degli Esteri ha confermato la notizia data dal Primo Ministro tunisino e riferisce di 4 italiani morti e 13 feriti. La Farnesina ha fatto sapere che di aver attuato l’unità di crisi che sta verificando la situazione dei nostri connazionali.
Oltre al numero di vittime coinvolte resta ancora difficile stabilire i mandanti dell’attacco e il numero dei militanti. Stando alla ricostruzione del Governo tunisino gli uomini che avrebbero fatto irruzione sono cinque, anche se ne sono stati trovati solo due. Secondo Federica Mogherini, rappresentante UE per la politica estera e di sicurezza l‘attacco terroristico è stato causato dallo Stato Islamico.
Anche i media tunisini ipotizzano che i mandanti siano membri dell‘ISIS e che sia stato l’attacco sia stato attuato in risposata a un’operazione di polizia avvenuta pochi giorni prima. Poche ore prima il Governo tunisino aveva annunciato di aver fermato una cellula jihadista nella periferia di Tunisi inviata dalla Siria col il compito di reclutare giovani guerriglieri per combattere in Medio Oriente. Dalla Tunisia sono, infatti, partiti il maggior numero di miliziani stranieri entrati a far parte dell’ISIS in Iraq e Siria.
Secondo alcuni giornali il motivo dell’attacco sarebbe la presenza di alcuni mosaici romani ancora intatti al museo del Bardo e lo scopo dei terroristi era di distruggerli in quanto simboli dell’Occidente.
Finora non sono certi né il numero di vittime né quello degli attentatori né i motivi dell’attentato. Nessun gruppo terroristico ha rivendicato ufficialmente l’atto. C’è l’ombra ISIS, ma tra le piste possibili restano anche gruppi locali come Ansar-Al-Sharia e salafiti. Le ipotesi sono molte, le certezze ancora poche.
Vincenzo Nicoletti