L’immagine è del giornale tedesco Bild, che parla di pericolo attentati sulle spiagge di: Italia, Spagna e Francia del Sud.

La notizia è stata immediatamente smentita dai Servizi Segreti italiani, ma il tono dell’articolo del giornale tedesco era sicuro di sé al punto di parlare di veri e propri contatti fra i nostri 007 e quelli di Berlino, in cui si parlava di pericolo dei terroristi Isis. Qualcuno ha ipotizzato attentati da parte di finti venditori ambulanti o, addirittura, di bombe piazzate sotto le nostre spiagge. Se la prima appare un’ipotesi più verosimile, la seconda, però, sembra veramente campata in aria secondo gli esperti perché sarebbe difficile trasportare mine, piazzarle e farle esplodere senza che nessuno noti nulla nel paese con forze dell’ordine abituate a contrastare i terroristi della criminalità organizzata.

È corretto sottolineare che le voci provenienti dai servizi segreti di Berlino potrebbero riguardare ipotesi “per assurdo” o da tenere in considerazione per prassi. Soprattutto perché, nonostante i tanti video Isis di attentati in Roma, nel Belpaese et similia con le espulsioni dei radicalizzati ed altri controlli che non è dato sapere, l’Italia sembra stia facendo una buona prevenzione. Durante l’esposizione della sindone a Torino, ad esempio, la presenza di cecchini nei piani alti di hotel e palazzi e i controlli degli effetti personali hanno garantito la sicurezza. E ancora: nonostante il grande afflusso del giubileo, i droni e le misure preventive hanno creato una diga difficilmente superabile forse perché le nostre forze dell’ordine sono abituate a stanare quattro grandi organizzazioni criminali forse no, a dispetto dell’allarmismo, l’Italia si è dimostrata molto più solida di Francia e Belgio.

Ma, volendo credere allo scenario catastrofista di Bild, riportiamo le parole di un alto funzionario della Bnd (servizi segreti tedeschi) secondo cui “Le spiagge possono essere più difficilmente controllate, garantendo una zona franca in grado di incutere terrore”. Secondo “il Fatto Quotidiano”, il capo della polizia di Saly (Senegal), Seck Pouye, ha dichiarato “Parliamo di soggetti africani che viaggiano con documento e visto –quindi regolarmente, ndr- verso l’Italia”. Queste affermazioni sottolineano ancora una volta, qualora ve ne fosse bisogno, che i terroristi Isis non arrivano via mare e restano nei centri di accoglienza, ma dall’entroterra, infatti nelle ultime ore Ansa parla di un nuovo allarme diramato dall’Ocam (l’organizzazione che si occupa di analisi sul terrorismo) che riguarderebbe l’ingresso di nuovi combattenti di Daesh in Belgio.

La conseguenza è stata un aumento potenziale del rischio attentati, che ha portato il livello di sicurezza a 3 in scala da 1 a 4, a poche settimane dagli attentati ad aeroporto e metro.

Se non fossero sufficienti le smentite degli 007 italiani, sono arrivate anche le parole del Ministro degli Interni, Angelino Alfano in merito “Stiamo lavorando molto sul piano della prevenzione, attraverso intercettazioni, controlli personali, controlli di navi e di veicoli, espulsione di soggetti radicalizzati. Nessun paese è a rischio zero, ma fin qui la prevenzione ha funzionato“.

Carlo Rombolà

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