«Non Una In Meno è un grido collettivo contro la violenza maschile. Nasce dalla necessità di dire “basta femminicidio”, perché in Argentina ogni 30 ore assassinano una donna solo perché è una donna».
Oggi, mercoledì 19 ottobre, in Argentina è stata organizzata una manifestazione al grido di Ni Una Menos contro la violenza di genere.
Gli attivisti hanno invitato le donne a indossare il colore della morte e del lutto – «noi vestiamo di nero» – e a scioperare per un’ora, dalle 13:00 alle 14:00, recandosi in piazza in segno di protesta. È prevista poi una marcia dall’Obelisco di Buenos Aires alle ore 17:00 (ora locale), al fine di rafforzare i contorni di quello che è stato denominato «mercoledì nero».
«Nei vostri uffici, nelle scuole, negli ospedali nei tribunali, nelle redazioni, nei negozi, nelle fabbriche, o dovunque siate, interrompete il vostro lavoro per un’ora per dire basta alla violenza degli uomini».
L’azione di protesta argentina, il Ni Una Menos, ha radici sia nell’alta percentuale di omicidi compiuti da uomini ai danni di donne la cui unica colpa è stata quella di appartenere al genere femminile, sia nella recente vicenda di cronaca nera che ha registrato la morte di una sedicenne. Lucía, la giovanissima vittima, è stata stuprata da più uomini e il suo corpo, leso dagli abusi, ha ceduto il passo alla morte – il tentativo di soccorrerla e garantirle la sopravvivenza è stato del tutto vano.
Secondo dati statistici riportati in un contributo de La Nación, in Argentina hanno luogo cinquanta aggressioni di natura sessuale al giorno, mentre il tasso di femminicidi nel lasso di tempo che va dal 2008 al 2015 è aumentato del 78%.
A corredare questi numeri “vestiti di nero” c’è il dato emerso dal “Registro Nacional de Femicidios de la Justicia Argentina”: su dieci donne uccise due avevano avuto la forza e il coraggio di denunciare le azioni di violenza di genere subite – tuttavia, denunciare il pericolo non è stato sufficiente a garantire loro la sopravvivenza.
Ni Una Menos è una lotta per il diritto alla vita, cui hanno scelto di partecipare, aderendo alla protesta odierna, anche altre nazioni, tra le quali Messico, Guatemala, Bolivia, Cile, Spagna, Francia – tutte intenzionate a combattere i freddi numeri in aumento.
Per l’Argentina il «mercoledì nero» è stato il primo sciopero nazionale delle donne. Le notizie pervenute registrano un tasso piuttosto elevato di adesioni alla protesta: in piazza donne e anche uomini, insieme contro la violenza di genere al fine di smettere le vesti di ostaggi di una società che inscena vittime e carnefici, lasciando sul fondo di un teatro in decadenza l’umanità e il diritto inviolabile alla vita.
Rosa Ciglio