A Cava De’ Tirreni gli studenti del Polo Scientifico, il liceo A. Genoino, hanno ottenuto il permesso dalla preside D’Arienzo per poter usufruire degli spazi dell’edificio anche nel pomeriggio.
Una grandissima vittoria per tutti quei ragazzi che vogliono rendere la propria scuola un posto piacevole in cui ampliare i ragionamenti e le analisi sviluppate in classe. Saverio, uno studente del liceo, racconta:

«Siamo tutti molto contenti per il risultato ottenuto. Ogni martedì un professore a rotazione, tra quelli che si sono resi volontariamente disponibili sostenendo il progetto, presiederà le attività che si svolgeranno nell’aula. Stiamo organizzando corsi di recupero e ore di studio collettivo; in base al numero di partecipanti, potremmo anche pensare di organizzare veri e propri eventi come conferenze o dibattiti con i nostri compagni di scuola.»

Prima autogestione della storia del Liceo 1993/94
Prima autogestione della storia del Liceo 1993/94

L’aula autogestita, un luogo di incontro e aggregazione in cui si possono organizzare attività volte all’ampliamento dell’offerta formativa, attraverso la didattica alternativa e la partecipazione attiva di ogni singolo componente del comitato studentesco, per molti, purtroppo, rimane soltanto un sogno. Quando i vari comitati presentano la richiesta per l’apertura pomeridiana degli spazi o per la creazione di un’apposita aula, i dirigenti scolastici rispondono che non ci sono fondi per finanziare le attività o per pagare il personale che rimarrebbe di pomeriggio a supervisionare (la scuola deve comunque garantire la possibilità di incontrarsi dopo la frequenza delle lezioni, mettendo a disposizione una delle aule usate per l’orario curricolare, ossia deve assicurare il diritto di associazione come anche lo stesso D.P.R. 249/98 prevede). Non tutti sanno, però, che il D.P.R. 567 del 1996 costituisce un vero e proprio asso nella manica.

Gli istituti di istruzione secondaria di primo e secondo grado predispongono almeno un locale attrezzato quale luogo di ritrovo per i giovani dopo la frequenza delle lezioni.”

Art.2 comma 1 D.P.R. 567/96

Il comitato studentesco può proporre sulla base dell’articolo 4 comma 7 il progetto dell'”aula autogestita” a cui destinare anche parte delle risorse del D.P.R. 567/96 che solo il comitato studentesco può decidere come spendere e a quali attività, progetti o spese destinare. Una volta fatta l’assemblea di comitato e stilato un progetto definitivo i rappresentanti di istituto devono far mettere all’ordine del giorno del consiglio di istituto la discussione di questo progetto, che deve essere poi soggetto ad approvazione del consiglio stesso. Questo però non è l’unico modo per ottenere un’aula interamente autogestita, infatti i collettivi nelle scuole, istituiti come gruppi non formali, possono occupare e rivendicare direttamente o attraverso i rappresentanti di istituto il riconoscimento dell’aula autogestita come luogo di socialità e formazione utile all’intero istituto (gli studenti del liceo scientifico A. Genoino, infatti, nel mese di Dicembre hanno occupato la scuola per qualche giorno con il Collettivo Studentesco Cavese).

Per ulteriori chiarimenti

Sara C. Santoriello

Giornalista pubblicista, aspirante politologa. Mi alimento di dubbi e curiosità. Sono una femminista lonziana, appassionata dell'aspetto Social nei Media. Scrivo di Politica, Genere, Etica e Tecnologie. Coordino la sezione Femminismi per Libero Pensiero. PhD Student in Scienze Sociali e Statistiche all'Università di Napoli "Federico II".

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