I giochi Pay-to-Win hanno ormai ampia diffusione: in sostanza, il giocatore ha vantaggi aggiuntivi se paga, potendo quindi avanzare nel gioco – di per sé gratuito – e “sbloccare” elementi prima degli altri. Se qualcuno è pronto a scommettere sul fatto che questo business segnerà l’industria del gaming anche nel futuro, si diffondono sempre di più siti che vendono monete PoE a basso costo consentendo agli appassionati di giochi come Path of Exile – ambientato nell’oscuro mondo fantasy di Wraeclast – di avere vantaggi durante le sfide a prezzi accessibili.
A segnare la crescita del settore è stata soprattutto l’emergenza sanitaria. Stando ai Digital Consumer Trends 2020 stilato da Deloitte, durante la pandemia l’industria del gaming nel mondo ha avuto una crescita dell’8%. È stato previsto, inoltre, che fino al 2025 salirà del 10,2% ogni anno, e l’Italia in particolare registrerà un tasso del 10,6%. Proseguendo con i dati nostrani, lo studio evidenzia che il 24% di chi ha risposto al sondaggio somministrato ha preferito dedicarsi al gaming online durante il primo lockdown.
Il rapporto annuale di IIDEA (Italian Interactive Digital Entertainment Association) sottolinea, invece, che la pandemia è intervenuta in un momento di crescita costante del settore, contribuendo semplicemente a rafforzare il trend. Il 38% degli italiani tra i 6 e i 64 anni si intrattiene con il mondo del gaming, pari a 16,7 milioni di persone. L’ultima frontiera dell’industria è la risorsa rappresentata dagli Nft (Non fungibile token), i “certificati digitali” che usano la tecnologia blockchain e così, identificano in maniera univoca la proprietà di un prodotto digitale. La tendenza, già avviata nel settore come nel caso dei produttori di Axie Infinity o di Gods Unchained, è quella di usare gli Nft per la creazione di avatar o per rappresentare oggetti utili alle sfide, incentivando i giocatori a scambiarli con criptovalute.