Oggi, 21 marzo, in tutta Italia si ricorderanno le vittime innocenti delle mafie. A Napoli, il corteo ufficiale organizzato da Libera si è tenuto a Ponticelli ma anche Scampia ha voluto dare il proprio contributo. Cittadini, scolaresche, docenti e associazioni si sono recati in via Largo Battaglia per leggere i nomi delle 900 vittime innocenti delle mafie.
La promotrice di questa iniziativa è stata Patrizia Palumbo attiva sul territorio di Scampia con l’associazione Dream Team. Il cancro della nostra società ha colpito troppe anime innocenti a Scampia, a partire da Antonio Landieri, il ragazzo disabile ucciso due volte: la prima dalla camorra e la seconda dalla stampa. Come spesso accade, Antonio si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Ma oltre il danno anche la beffa. Antonio venne accusato di essere coinvolto nel giro della camorra ma non era affatto così. La sua vita è stata brutalmente spezzata a 25 anni. L’anno successivo la camorra colpì Attilio Romanò, ucciso nel negozio in cui lavorava. Fu scambiato per il co-gestore del negozio, il vero obiettivo della camorra. In sua memoria è stata intitolata una scuola superiore a Miano.
Nello stesso anno in cui venne ucciso Antonio Landieri, venne prima torturata e poi assassinata Gelsomina Verde. La ragazza era residente di Scampia e per un periodo molto breve frequentò un ragazzo che nel periodo della faida si avvicinò ai clan degli scissionisti. Paradossalmente, la sua condanna fu questa. Gelsomina era una ragazza semplice, lavorava in una fabbrica e nel tempo libero praticava volontariato.
Aveva 22 anni quando fu uccisa, il suo corpo, in seguito venne dato alle fiamme all’interno della sua auto. In suo nome nasce l’Officina delle Culture Gelsomina Verde che si impegna sul quartiere promuovendo attività e punti di aggregazione. Queste sono solo alcune storie delle vittime dell’area nord, che sono state ricordate stamane ma tutti i giorni, grazie all’impegno della comunità non restano mai lasciate nel dimenticatoio ma anzi da queste tragedie nasce l’impegno e la voglia di lottare per una società più giusta.
Scampia oggi si è riunita in via Largo Battaglia, il luogo infatti non è stato scelto a caso. Dinnanzi al campetto calcio dell’Arci Scampia è nato il progetto Pangea, il giardino dei cinque continenti. Pangea in origine era un unico grande continente ma adesso i continenti stanno distanti l’uno dall’altro. Il progetto nasce per dare un messaggio ai più giovani che è quello di restare uniti, e quindi metaforicamente rimettere insieme i continenti, per fare fronte comune contro la violenza e la camorra.
È un percorso all’educazione alla non violenza che vede impegnati tutte le scuole del territorio. Ogni istituto con l’aiuto di un’associazione sta costruendo un giardino che è dedicato ad un personaggio storico della non violenza. Uomini e donne che hanno dato la vita e hanno portato il loro esempio senza la violenza, perché solo scegliendo la via giusta si può essere realmente liberi.
Maria Baldares