Il segretario di gabinetto Yoshihide Suga ha annunciato che il Giappone continuerà la caccia alle balene per scopi scientifici nel 2015. Tale dichiarazione va contro il parere della Commissione baleniera internazionale, “deplorevole” a detta di Suga, secondo cui queste attività non hanno finalità scientifiche e per questo sono illegali.
Nonostante abbia firmato nel 1986 una moratoria contro l’uccisione delle balene, dall’anno successivo il governo giapponese iniziò i suoi programmi di caccia annuali, sostenendo che esse sono condotte a scopo puramente scientifico in base a un trattato del 1946.
Già a marzo di quest’anno la Corte Internazionale di Giustizia aveva concluso che la caccia alle balene da parte del Giappone non aveva alcun requisito scientifico e aveva sentenziato la cessazione dell’attività.
In seguito il governo di Tokyo ridusse le attività di caccia, limitandosi a piccole operazioni nel nord del Pacifico. Adesso però sembra che voglia riprendere a pieno regime la caccia alle balene.
In un precedente intervento in parlamento, il primo ministro Shinzo Abe aveva già espresso la sua intenzione di riprendere queste attività. “Vorrei che la caccia alle balene riprendesse al fine di ottenere dati scientifici indispensabili per la gestione delle risorse ricavate da questi mammiferi” aveva dichiarato.
“Stiamo effettuando dei preparativi per un nuovo piano di caccia alle balene per scopi scientifici da riprendere nell’anno 2015/2016“, afferma Suga, “e sarà un piano che terrà conto delle regole della Corte Internazionale“.
La legislazione internazionale in materia autorizza la caccia alle balene sia per ragioni scientifiche sia per sussistenza, come nel caso degli Inupiat dell’Alaska. Il Giappone ha anche sostenuto che la balena rappresenti un alimento tradizionale che non può essere eliminato dalla dieta nazionale.
Per ironia della sorte una delle ragioni per cui il Giappone fu costretto dagli stranieri ad uscire dal suo isolamento nel 1853 fu la necessità di trovare basi di rifornimento sicure per le baleniere statunitensi. Oggi l’atteggiamento di Tokyo suscita l’indignazione della comunità internazionale e si calcola che dal 2005 siano state catturate 3600 balene.
Liccardo Massimo