L’integrità, il senso e lo scopo dell’ Unione Europea in questi mesi sono stati spesso messi in discussione e nelle ultime settimane hanno avuto attacchi pesanti alla loro credibilità. Infatti, oltre alla sospensione del trattato di Schengen da parte dell’ Austria, è ritornata prepotentemente d’attualità la situazione inerente al Brexit, ossia la possibilità della Gran Bretagna fuori dall’UE, come proposto da Cameron.

Il Primo Ministro britannico, infatti, ha autorizzato i suoi ministri euroscettici a fare campagna elettorale, a favore del Brexit, per il referendum che verosimilmente si dovrebbe tenere tra l’autunno prossimo e il 2017. Tuttavia il premier sulla data del referendum ha dichiarato: “Non dobbiamo essere precipitosi, un mese dopo la chiusura del negoziato non basta, e neanche tre”. Inoltre ha aggiunto: “Ma vorrei dire chiaramente che, se non vi sarà un accordo sul tavolo, non ho alcuna fretta: posso far svolgere il referendum in qualsiasi momento entro la fine del 2017″.

Sembra che la volontà dei Ministri britannici più vicini a Cameron sia quella di capire prima quali saranno i risultati dei negoziati con l’Unione Europea, poi scegliere da che parte stare e, infine, prendere una posizione definitiva in vista del referendum.

Il Primo Ministro inglese ha, infatti, precisato che, al termine dei negoziati, il Governo prenderà una posizione chiara sul voto del referendum. Egli ha anche indicato nella libera circolazione nell’Unione e nelle questioni legate al welfare, i punti più delicati e sui quali sarà più difficile trovare un accordo. Tuttavia ha chiosato: “Lavoreremo intensamente in questi negoziati, che dovranno portare a impegni legalmente vincolanti e irreversibili”. La sua speranza è quella di trovare un accordo definitivo nel mese di febbraio.

Cameron ha dichiarato alla Bbc di considerare sbagliata l’uscita dall’Unione potendo, però, rimanere in un’Europa riformata. Egli considera vicino un possibile accordo con Bruxelles, ma  ha detto che anche in caso di Brexit non si dimetterà perché vorrà comunque guidare il Paese in quella possibile nuova fase in quanto sostiene che lo scopo del referendum non sarà quello di decidere le sorti della sua carriera politica, ma quello di dare voce alla volontà del popolo britannico.

Cameron vorrebbe attuare una serie di misure e riforme per migliorare l’ Unione Europea: dare più potere ai parlamentari nazionali, dare maggiori garanzie ai Paesi che sono fuori dall’euro, limitare gli spostamenti di persone e limitare i benefit agli immigrati europei residenti in Gran Bretagna.

È possibile che alcune delle misure richieste dal premier britannico possano davvero migliorare la sorti dell’Unione Europea, ma altre minerebbero i principi basilari sui quali è fondata. Infatti un’Unione senza libera circolazione e nella quale esistono delle differenze tra gli stessi cittadini europei avrebbe poco senso di esistere.

Alessandro Fragola

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