Si ritorna a parlare delle Fonderie Pisano: continuano i raggiri da parte dell’azienda. Sono stati sequestrate, il giorno 20 giugno 2017, 3 mila tonnellate di materiale tossico da parte del Nucleo operativo ecologico del Corpo dei Carabinieri di Salerno su delega del sostituto procuratore Carmela Polito.
L’azione è stata possibile dopo una segnalazione fatta dai tecnici dell’Arpac, nonostante ciò però la fonderia continuerà ad essere attiva.
Parliamo del sequestro di tremila tonnellate di materiale tossico: nel cumulo sono stati rinvenuti rottami, ferro di ogni genere, in particolare pezzi di parti meccaniche di autoveicoli ed autocarri, unte di olio lubrificante. Questi materiali sono stati rinvenuti nell’altoforno, in quanto sporchi di diversi tipi di inquinanti, essi sono stati considerati altamente contaminanti e non idonei per la fusione.
Questa situazione spiacevole si ripete ormai da anni e nonostante i vari progetti per mettere a norma la struttura o l’idea di delocalizzarla in un’area lontana dai centri abitati, non vi sono state ancora soluzioni: per pigrizia delle autorità o perché è semplicemente più comodo lasciare che le cose vadano in questo modo.
Il comitato Inquinamento Atmosferico Nella Valle Dell’irno – Comitato Salute E Vita, da anni si occupa anche di questo caso e già in passato ha richiesto uno screening epidemiologico che potesse far chiarezza sulle responsabilità delle Fonderie Pisano circa i numerosi e sempre crescenti casi di tumore.
Indignato dalle nuove scoperte, un esponente del Comitato ha affermato: “Tale notizia di reato, non fa che confermare ciò che noi viviamo ogni giorno e cioè l’inferno in terra a causa degli odori nauseabondi e delle polveri nere metalliche provenienti dalle Pisano. Una triste storia che si ripete da anni. Ormai ogni giorno siamo costretti a chiamare le forze dell’ordine perché l’aria è irrespirabile, e le abitazioni sono imbrattate da polveri nere metalliche. Le tantissime segnalazioni alle forze dell’ordine di questi giorni provengono da diversi quartieri della città, dal Parco Pinocchio a Cappelle, dal centro alla periferia“.
In giornata il Comitato ha contattato i propri legali per avere una risoluzione del problema e ha richiesto la chiusura immediata delle Fonderie da parte del Sindaco di Salerno affinché eserciti il suo ruolo di primo responsabile Sanitario della salute pubblica. Da ormai un anno, gli attivisti richiedono un incontro con il Governatore Vincenzo De Luca e il Vice Presidente Fulvio Bonavitacola, che però continuano a sparire di fronte alle numerose richieste.
Nicoletta Crescenzo