E’ di ieri la notizia che ha portato tantissimo malcontento a tutte le Università d’Italia. Il Ministero dell’Istruzione ha operato una serie di blocchi a riguardo dei ricorsi aperti da poco. Intervistiamo, di nuovo, gentilmente fra le nostre righe, Lorenzo Fattori, coordinatore dell’UDU Napoli:
Ciao Lorenzo: come già precedentemente accennato, abbiamo assistito ad una serie di blocchi sui ricorsi che ci sarebbero stati da qui a poco. Spiegaci cosa è successo una volta che il TAR Lazio si è pronunciato a tal riguardo.
Nel momento in cui il TAR si è pronunciato sui vari ricorsi abbiamo immediatamente iniziato a far immatricolare i ragazzi; in alcuni atenei, come ad esempio la Federico II, le procedure sono andate rapidamente a buon fine, e come si evince dalla circolare incriminata i ragazzi immatricolati non hanno alcunché da temere. Chiaramente, l’ingresso in soprannumero di 2500 ragazzi implica che il numero chiuso anche quest’anno è saltato, con sommo sconforto dei suoi sostenitori.
Perché è stato necessario dare l’accesso a 2500 persone, se in realtà, dopo una serie di pronunce sono state “smistate” fra le varie università?
Far accedere questi ragazzi si è rivelato necessario a fronte delle gigantesche irregolarità durante il test d’ingresso, la cui validità e trasparenza è ormai una barzelletta; il caso più eclatante è quello del plico scomparso a Bari, ma tante altre pecche, tra cui la sistematica violazione dell’anonimato dei candidati si sono verificate in tutta Italia. Inoltre è tutto da vedere se questo smistamento sarà effettivamente attuabile: la circolare ministeriale infatti è applicabile solo laddove le sentenze non indichino chiaramente in quale ateneo vanno immatricolati i ricorrenti, e le nostre sono fortunatamente chiarissime.
Lo smistamento, a detta dell’Avv. Michele Bonetti, non è una cosa ragionevole dato che si verrebbe a recare sempre più danno a coloro che, seppur siano entrati all’Università, non possono sostenere spese ulteriori nel caso venissero spostate di sede. Insomma, c’è un bel da farsi, quale sarà la vostra prima mossa dopo la delusione subita?
Procederemo con le immatricolazioni dei nostri ricorrenti; i prossimi saranno quelli che hanno vinto il ricorso contro la SUN, dalla quale stiamo attendendo il “via libera” per accompagnare i ragazzi a immatricolarsi; non escludiamo, qualora gli atenei facciano ostruzionismo, di ricorrere finanche ad una procedura di ottemperanza da parte del tribunale.
Sembra ritrovarsi sempre al punto d’inizio: l’accesso al corso di studi universitari grazie a vie alternative non fa altro che intralciare il cammino dei ragazzi verso il proprio futuro. Che cambiamenti avresti da proporre al Ministero?
Sarebbe sufficiente che il Ministero rispettasse ciò che ha dichiarato di voler fare: la riforma degli accessi al corso di studio di medicina e la sua condivisione ad un tavolo con i rappresentanti degli studenti. L’atto di ieri dimostra ancora una volta che questo sistema crea un sacco di problemi e, finché non ci sarà un intervento radicale di riforma, ogni pezza che il Ministero cercherà di mettere rischia di peggiorare ulteriormente la situazione.
Ancora una volta grazie a Lorenzo Fattori, sperando che le peripezie per gli studenti portino a qualcosa di positivo al loro percorso formativo e non, invece, a continui arresti di battuta.
Claudia Polo