CASORIA – Una lapide costeggia il Municipio; raccoglie i nomi delle vittime scomparse nella strage di Natale, una prima volta; e nel silenzio, una seconda. Le lettere sono separate da una linea zigzagata, che ne ripercorre le esistenze frantumate nello spazio di pochi secondi. Una linea che, come ammonisce Don Tonino Palmese, si è spostata nel tempo al di fuori di quella lapide: nelle nostre coscienze intorpidite, apatiche.
Quella linea ci attraversa e ci divide da loro, vittime innocenti senza più memoria né giustizia. Tutt’intorno, immagini e fotografie che rievocano alcuni tra i momenti più neri della nostra storia. C’è Piazza Fontana, la stazione di Bologna, l’Italicus. Ci sono Capaci e Via D’Amelio: pagine macchiate con sangue innocente e mai redente dalla verità. Ci sia da monito, continua Palmese, perché dietro quelle macerie in bianco e nero si nasconde il peggio della nostra società: fascisti, piduisti, mafiosi, camorristi, il nulla valoriale – e non nichilistico – dell’intera narrazione storica italiana.
Narrazione che attende ancora di poter giungere alla fine. Nomi e cognomi che attendono ancora di percepire un significato alla loro morte insulsa, becera, meschina. La Strage di Natale sottrasse alla città di Casoria ben 7 concittadini. A distanza di trent’anni, un presidio celebrativo promosso dal Club Berlinguer, con l’aiuto del Comune, delle sigle sindacali CGIL, CISL e UIL, di Libera Contro le Mafie, ANPI e Unione degli Studenti ha portato in piazza il calore della memoria.
Sotto il pallore delle luci d’inverno, l’entusiasmo vivido dei ragazzi, il ricordo commosso dei più anziani, la tenera curiosità dei passanti, che si fermavano per leggere quelle righe di amara commemorazione. Poche parole, quelle giuste per l’occasione: un brano tratto dalla pièce teatrale “La Storia e la Memoria”, dell’autore Daniele Biacchessi; la lettura dei nomi delle vittime, quindi la testimonianza di Tonino Palmese, del coordinamento campano familiari vittime innocenti.
A trent’anni, nonostante la coltre di risposte mai giunte, resta importante il contributo dei cittadini, spontaneamente raccolti intorno alla fiammella di una torcia, uniti per portare avanti un identico e immutato messaggio di verità e di pace.
Emanuele Tanzilli