Intorno alle 18 di ieri la compagnia ungherese FGSZ Ltd. che si occupa della distribuzione del gas ha sospeso i rifornimenti di gas russo destinati all’Ucraina per un periodo indefinito di tempo. La compagnia statale ucraina Naftogaz ha definito “inaspettata” la chiusura dei rubinetti da parte dell’Ungheria e spera che l’accaduto non intacchi la stabilità del sistema e l’affidabilità del partner.
La FGSZ ha detto di aver effettuato questa scelta per far fronte all’aumento della domanda interna.
Le due compagnie nel marzo 2013 firmarono un accordo che prevedeva il trasferimento di 6,1 miliardi di metri cubi di gas all’anno, ovvero 16,6 milioni di metri cubi al giorno, ma specificava anche che il flusso avrebbe potuto subire variazioni o essere momentaneamente sospeso a seconda delle condizioni tecniche e commerciali del momento.
Intanto il ministero dello sviluppo economico russo ha fatto sapere che il prezzo del gas destinato ai contratti a lungo termine con i consumatori europei calerà del 15,6% entro il 2017, passando dagli attuali 349 dollari per mille metri cubi ai 302 dollari. Inoltre la quota russa della produzione mondiale di gas scenderà al 19% a fronte del 19,2% attuale.
Oggi il vice primo ministro e ministro dell’economia della Repubblica della Moldavia Adrian Candu ha comunicato su Facebook che il governo ha rinnovato il contratto firmato con Gazprom, la compagnia russa del gas, durante un incontro con il ministro dell’energia russo Alexander Novak e Alexander Medvedev, vice presidente del consiglio dell’azienda.
“Abbiamo deciso di estendere per un altro anno l’attuale contratto di acquisto di gas dalla Russia. Le condizioni restano invariate” ha detto Candu.
Attualmente la Moldavia importa il gas russo a 370 dollari circa per mille metri cubi; le richieste del governo per ottenere il gas ad un prezzo inferiore non sono state soddisfatte.
Bruno Formicola