Quello di Spider-Man potrebbe essere un franchise immortale. A soli tre anni dalla sua ultima reincarnazione, targata Sony, The Amazing Spider-Man, il nostro amichevole Spider-man di quartiere tornerà ancora una volta al cinema, stavolta in un blockbuster targato Marvel confezionato per un unico, semplicissimo motivo: far entrare anche il ragno nel Marvel Cinematic Universe. La cosa avverrà già dalla sua prima apparizione, essendo stata confermata la presenza di Spidey nel nuovo film Marvel in uscita nel 2016, Captain America: Civil War.
Cosa dovremo aspettarci allora? Una terza patetica ed eroica morte del povero, malcapitato zio Ben? Una seconda morte di Gwen Stacy? Una altrettanto inaspettata trasformazione di Norman e Harry Osborne nel Green Goblin?
Molto probabilmente, e inevitabilmente, la sensazione déjà-vu permeerà la pellicola. È impossibile prescindere Peter Parker da quelli che sono gli snodi principali dell’evoluzione del personaggio. Ma forse, questa volta, il modo per creare un film di Spider-Man, riuscendo a unire l’imprescindibile tradizione e un pizzico di innovazione, sembra essere molto più vicino alla realtà.
Un paio di mesi fa era stato chiarito che questo nuovo Spider-Man sarebbe stato più vicino a una sorta di “opera di formazione” ispirato ai film di John Hughes, il celebre regista di The Breakfast Club. Ma adesso, le informazioni si fanno ancora più precise. Infatti, in una recente intervista a Empire Magazine , è lo stesso regista Jon Watts a dirci non solo che il suo Peter Parker, interpretato da Tom Holland, sarà giovane, ma aggiunge: avrà 15 anni. Ha infatti dichiarato:
“Non puoi continuare a uccidere zio Ben all’infinito. Mi piace l’idea di creare un film di formazione ambientato negli anni del liceo. Vedremo Peter Parker alle superiori e approfondiremo questo lato della storia. Avrà solo 15 anni.”
Per nostra fortuna, dunque, sembra che il destino dell’arrampicamuri sarà leggermente distante dallo schema trito e ritrito che inizia inesorabilmente con: morso di un ragno radioattivo, strani poteri, morte di zio Ben, comparsa di un supercattivo che scopre la sua vera identità e così in avanti fino alla fine della trilogia (o finché non si realizza un pessimo secondo film, come nel caso di Sony).
Ma perché ancora Spider-Man? Perché non puntare su nuovi film? La Marvel, con pellicole come I Guardiani della Galassia e Ant-man, ci ha dimostrato che anche i suoi personaggi meno famosi possono vincere il pubblico attraverso il mezzo cinematografico.
La verità è che nonostante i superpoteri Spider-Man è simile a noi più di qualsiasi altro supereroe. Peter Parker condivide i nostri problemi sociali, relazionali, finanziari: è più umano, più nerd, più noi. Ed è per questo motivo che la presa del pubblico non si esaurirà mai e la Marvel (oltre che per l’immensa popolarità del personaggio) non si lascerà scappare l’occasione di creare un film perfetto, o tale per la massa, per quello che diverrà uno dei personaggi di punta delle nuove fasi cinematografiche dell’MCU. E l’idea di uno Spider-man giovane, immaturo e in piena adolescenza non può che rispolverare il personaggio donandogli nuova linfa e carisma. Insomma, questa scelta non può che essere vincente.
Davide Romano