“Sono rimasto molto deluso dalle parole pronunciate da De Magistris. Mi rendo conto che questa per lui sia una pagina di grande turbamento nell’esperienza di uomo pubblico, perché anche a me è capitato di bere qualche calice amaro, condito da speculazioni politiche e linciaggi mediatici. Però ritengo gravi le sue parole, perché lui così prospetta il diritto di immaginare che ci sia una sorta di Cassazione virtuale che di volta in volta stabilisce le sentenze buone e quelle cattive. Nessuno può dire che si tratta di una sentenza politica: mica questo ragionamento vale solo per Berlusconi! Ci si difende secondo le regole. Non si ha diritto ad una giurisdizione speciale, perché quella è la fine dello stato di diritto”. Lo spiega in un’intervista al Mattino, Nichi Vendola, governatore della Puglia.
Sull’inchiesta Why Not ha sottolineato: “È una storia che meriterebbe una lettura approfondita. Si parla di acquisizioni illecite di informazioni e di ingressi altrettanto illeciti nella vita privata delle persone. Questa è una grave lesione ad un diritto fondamentale dei cittadini: perché ad un certo punto un magistrato ritiene che un cittadino è talmente pericoloso da meritare un controllo non autorizzato. Ecco, questo è il tema della condanna di De Magistris”. In ogni caso: “Quella norma della legge Severino è inguardabile, perchè ritengo sia incostituzionale prevedere la sospensione dopo una condanna di primo grado. Un segno di cedimento del legislatore alla pressione giustizialista. Però la norma è chiara e non si può pensare ad applicazioni arbitrarie: per 18 mesi de Magistris andrà sospeso dalla funzione di sindaco”.
Vendola ha poi aggiunto: “Quella norma della legge Severino è inguardabile, perchè ritengo sia incostituzionale prevedere la sospensione dopo una condanna di primo grado. Un segno di cedimento del legislatore alla pressione giustizialista. Però la norma è chiara e non si può pensare ad applicazioni arbitrarie: per 18 mesi de Magistris andrà sospeso dalla funzione di sindaco”
Ma De Magistris non ci sta e rilancia l’attività del governo della città: “Questa mattina dopo una nottata di lavoro abbiamo approvato il Bilancio. E’ una notizia molto importante per la città. E’ stata una bella prova di compattezza della maggioranza che in questo caso si è anche allargata con il voto positivo di SEL e devo anche ringraziare il comportamento molto responsabile dell’opposizione. Io vado avanti e non mi fermo fino alle elezioni del 2016. Vediamo quello che succederà. Se ci dovesse essere, per un periodo limitato, una sospensione formale vorrà dire che farò ancora di più il Sindaco in mezzo alla gente. Andrò a spiegare cittadino per cittadino gli attacchi che Napoli sta subendo e quanto è difficile amministrare questa città per chi la vuole cambiare.”
Ha poi scritto sul suo profilo Facebook che: “Le sentenze devono essere rispettate, anche criticate e raccontate, ma questa è una sentenza che giuridicamente fa acqua da tutte le parti. Una sentenza intrisa di violazione di legge, un procedimento penale portato avanti da Achille Toro, un magistrato coinvolto nei fatti del G8 che ha patteggiato. Poi non si comprende perché questa sentenza sia stata emessa dal tribunale di Roma visto che sui magistrati di Catanzaro avrebbe dovuto procedere il tribunale di Salerno, dove guarda caso è in corso un processo in cui io sono parte civile e altri magistrati e politici sono imputati per corruzione in atti giudiziari.”
“Se vogliono farci cadere hanno un solo strumento: le elezioni. Ma da quando ci siamo insediati ci sono stati vari tentativi con la Corte del Conti, il Piano di riequilibrio, il rendiconto. Ma l’unica strada per sconfiggerci è quella che passa dalle urne, di battere, con il voto, il sindaco e tutti quelli che vorranno ricandidarsi. A chi mi dice che sono isolato rispondo che dipende dai punti di vista. Perché siamo isolati da un certo sistema che dice che io mi dovrei fare aiutare e dovrei cedere a compromessi morali”, ha concluso.