Da ieri, in Indiana, l’esercente di un’attività commerciale potrebbe legalmente negare i propri servizi ad un omosessuale in virtù delle proprie convinzioni religiose. Il governatore repubblicano Mike Pence ha infatti firmato giovedì un “religious freedom restoration act” che negli Stati Uniti ha già fatto molto discutere, provocando una generale alzata di scudi non solo da parte della comunità LGBT, ma anche dal mondo del business che minaccia ritorsioni economiche ingenti.
Questo genere di provvedimento non è un unicum negli Stati Uniti: in Mississipi era stata approvata una legge simile l’hanno scorso, così come era stata proposta in Michigan, mentre in Arizona aveva incontrato il veto finale del Governatore. Veto che era stato chiesto anche a Pence, per una legge che secondo le opposizioni violerebbe il principio costituzionale della separazione tra stato e chiesa.
Ma il governatore ha sostenuto con forza il provvedimento che rafforza, a suo parere, la protezione delle libertà religiose dei cittadini costantemente minacciate da leggi contro la discriminazione di gay e lesbiche. “La Costituzione degli Stati Uniti e la Costituzione dell’Indiana forniscono un forte riconoscimento della libertà di religione” ha dichiarato infatti Mike Pence, “ma oggi molte persone di fede sentono la loro libertà religiosa è sotto attacco da parte l’azione del governo!”
Lo stesso governatore in precedenza aveva fallito nel tentativo di far approvare un emendamento alla costituzione dell’Indiana che prevedeva un espresso divieto ai matrimoni omosessuali.
La posizione inamovibile di Mike Pence ha trovato il sostegno di centinaia di cittadini in un raduno da lui stesso organizzato nella State House. Una forte opposizione è invece arrivata non solo da parte dei diretti interessati, ma anche da importanti aziende, associazioni commerciali e convention in grado di influenzare pesantemente l’economia dell’Indiana.
Gli organizzatori della GenCon, una enorme convention di videogiochi che porta a Indianapolis migliaia di persone e decine di milioni di dollari, ha annunciato che la nuova normativa potrebbe indurli a non replicare l’evento. L’amministratore delegato della Salesforce, gruppo del ramo tecnologico di San Francisco, ha annunciato un boicottaggio immediato verso lo stato di Mike Pence.
Altre critiche sono piovute dal mondo del Basket, in occasione del Final Four – competizione di basket maschile universitario – che si terrà a Indianapolis, e in particolare da Jason Collins che è stato il primo cestista americano ad aver fatto outing sulla sua omosessualità.
Il governatore è stato oggetto di critiche anche da parte della Camera di Commercio, che ha considerato il disegno di legge inutile e dannoso per l’economia dello Stato, e dal sindaco repubblicano di Indianapolis, preoccupato per i danni all’immagine e al turismo della sua città.
Mercoledì, il giorno prima della promulgazione della nuova legge, Pence ha ricevuto una lettera critica da parte della Chiesa Cristiana dei Discepoli di Cristo, che ha minacciato di spostare in altra località la convention prevista per il 2017 a Indianapolis. Todd Adams, vice-presidente della chiesa in questione, ha definito la legge come espressione di “odio e fanatismo avvolto in libertà religiosa”.
Roberto Davide Saba