Negli ultimi vent’anni sono stati smaltiti nella Terra dei Fuochi circa dieci milioni di tonnellate di rifiuti tossici tra cui scorie di industrie metallurgiche, fanghi di depuratori, liquidi contaminati, amianto, polveri da abbattimento fumi e morchie di verniciatura.
Più di 410 mila camion hanno attraversato l’Italia e scaricato il loro carico nelle campagne e discariche abusive nel napoletano. Come se non bastasse, il corpo dei Vigili del fuoco ha contato solo nelle provincie di Napoli e Caserta 2531 roghi di rifiuti, materiale plastico, pellame e stracci appiccati volontariamente.
Nei comuni della cosiddetta Terra dei Fuochi è stato registrato il maggior numero di decessi e ospedalizzazione per patologie tumorali spesso causate dalla presenza di questi rifiuti abusivi.
I cittadini residenti in zona e le organizzazioni ambientali hanno lanciato il loro appello, ma le amministrazioni locali e il Governo italiano non stanno facendo molto per risolvere il problema. È per questo che padre Maurizio Patriciello ha lanciato la sua campagna #Laterradeifuochibrucia e il #Governoche fa? per invitare Renzi a prendere dei provvedimenti sulla questione.
Già nel 2014 il parroco aveva inviato una lettera al premier per sensibilizzarlo sul problema rifiuti in Campania: “Tra i tuoi gravosi impegni devi trovare un momento per ritornare nella Terra dei fuochi. Te lo chiedo a nome di milioni di persone maltrattate, esasperate, ingannate. Anche questa notte, infatti, non hanno dormito. Le loro case erano invase da fumi, fetori, veleni di ogni tipo. Anch’io sono rimasto sveglio e con in corpo una rabbia immensa’’
Dopo un anno, poco è stato fatto per migliorare le condizioni ambientali e favorire lo sviluppo di questo territorio martoriato da veleni. La legge del 6 febbraio 2014 contenente “Disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali e a favorire lo sviluppo di due aree del Paese fortemente compromesse dal punto di vista ambientale: l’Ilva di Taranto e la Terra dei Fuochi della Campania”, non è stata applicata a pieno e pertanto i problemi legati ai rifiuti tossici ancora persistono. Anche il recente DDL Ecoreati del 19 marzo non ha avuto gli effetti sperati.
Oltre a un’azione di denuncia serve un’azione di valorizzazione di un territorio che potenzialmente può dare molto. I cittadini e le associazioni ambientaliste hanno fatto la loro parte. Il Governo che fa?
Vincenzo Nicoletti