Si è conclusa la festa del Partito Democratico a Sant’Antimo, terminata con un dibattito sulla città metropolitana che si è subito trasformato in un acceso dibattito sul futuro della regione, specie in vista delle regionali in programma per la prossima primavera.

Ad aprire il dibattito è stato Salvatore Damiano, segretario del PD locale, che ha parlato della situazione della città, “governata da una maggioranza di centrodestra di 19 consiglieri ma senza un progetto“. Damiano ha anche parlato della particolare situazione della città, spesso e volentieri riconosciuta solo come terra di Luigi Cesaro, ex presidente della provincia di Napoli e parlamentare di Forza Italia.

A fare da eco al segretario del PD c’è Antimo Cesaro, deputato per Scelta Civica. Secondo il deputato “Sant’Antimo non è e non può essere associabile ad un solo cognome“. Parlando del lavoro, uno dei temi di competenza delle prossime città metropolitane, Cesaro fa un lungo excursus sugli ostacoli che il mercato del Lavoro rappresenta per lo sviluppo del meridione, riferendosi chiaramente, senza mai però nominarlo, all’articolo 18 e alla discussione che in questi giorni si sta sviluppando attorno a questo tema. Secondo il deputato, “la difesa di diritti che fanno parte del passato si sta rivelando una sola discussione ideologica dannosa per lo sviluppo del Paese“.

Al dibattito è intervenuto anche Antonio Marciano, consigliere regionale del PD, che concentra il suo intervento sull’incapacità del governo regionale di spendere i fondi europei per lo sviluppo del mezzogiorno. Il consigliere spiega che la Campania riceverà quasi 5.5 miliardi di euro da spendere per lo sviluppo della regione tra il 2015 e il 2020, e non bisogna fare gli stessi errori di Caldoro che, secondo il consigliere, non è stato in grado di spendere quei soldi in maniera utile. Presente al dibattito anche il deputato Massimiliano Manfredi che sviluppa l’intervento intorno al tema dell’ambiente e dello smaltimento dei rifiuti. Come spiega il deputato del PD, la regione possiede “lo stesso numero di centri di smaltimento rifiuti di 5 anni fa, con solo uno in più a Salerno“. Il deputato lancia anche un duro attacco a De Magistris, colpevole di “saper solo inviare i rifiuti in Olanda“. Il Deputato, poi, parla anche della terra dei fuochi che, spiega, “non è solo il sotterramento dei rifiuti ma anche e soprattutto il fenomeno dei roghi“. I roghi, spiega Manfredi, sono appiccati da extracomunitari che concorrono nell’illegale smaltimento di rifiuti dell’industria tessile. Il Capogruppo al consiglio regionale campano, Lello Topo, invece, ritiene di vitale importanza il miglioramento del sistema dei trasporti in Campania. Il capogruppo denuncia come negli anni passati ci sia stato un enorme squilibrio tra i fondi investiti in città e quelli in provincia, determinando un grande sottosviluppo dell’hinterland napoletano.

Secondo il consigliere Nicola Marrazzo, invece, il problema della regione è stato quello dell’incapacità di spesa in tutti i settori: dal welfare alla sanità, dai trasporti alle politiche giovanili. Il consigliere, che confessa di aver avuto sempre un’opinione positiva del governatore, ha dichiarato di aver rivalutato il lavoro del governatore quando non è riuscito ad impostare un progetto di spesa serio e mirato. Sulla città metropolitana Marrazzo trova “assurdo proseguire con una fase costituente lunga due anni per un organo prettamente gestionale e non legislativo“, denunciando una legislazione confusa per via della velocità con cui si è voluto ultimare il tutto. Marrazzo ha anche rivendicato e elogiato la grande voglia di partecipazione della cittadinanza campana, dimostrata dall’immensa partecipazione che ha visto l’evento della Fonderia, tenutosi a Bagnoli nel week-end.

Francesco Di Matteo

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