La notizia era nell’aria, dopo i numerosi episodi di tensione delle ultime settimane, e il comunicato giunto quest’oggi ha confermato le attese: il sindacato dei metalmeccanici FIOM di Maurizio Landini è pronto ad uno sciopero generale di 8 ore da tenersi entro novembre.
Lo sciopero giunge “a sostegno e in preparazione dello sciopero generale di tutte le categorie per contrastare le misure contenute nel Jobs Act e per rivendicare scelte diverse di politica economica e industriale, che la CGIL deciderà nel proprio direttivo già convocato il prossimo 12 novembre”, fanno sapere dal comitato centrale, anticipando in qualche modo quelle che erano le mosse già attese da parte di Susanna Camusso.
Oltre allo sciopero, la FIOM di Landini si dice pronta alla mobilitazione nazionale da tenersi in almeno due occasioni, indicate orientativamente per il 14 novembre a Milano e per il 21 novembre a Napoli, precedute da una serie di assemblee e convocazioni in tutti i circoli del territorio per rispondere agli incresciosi fatti avvenuti durante il corteo dei lavoratori AST. Le prime risposte giungono dalle segreterie regionali di Liguria e Toscana, che si dicono già pronte allo sciopero.
L’augurio di Landini è che “la pagina negativa vista ieri non si ripeta più”, a cui fanno eco le dichiarazioni di Susanna Camusso che invita, con toni più decisi, il Governo Renzi ad “abbassare i manganelli dell’ordine pubblico”. Ma la solidarietà giunge inaspettata anche dalla CEI, per bocca di Angelo Bargnasco, che raccomanda di prendere con la massima serietà la voce degli operai.
“Il comitato centrale della Fiom – si legge nel comunicato – nell’esprimere solidarietà ai lavoratori dell’AST impegnati in una difficile vertenza contro la multinazionale Thyssen che vuole smantellare il polo siderurgico di Terni, ringrazia quanti di loro presenti ieri a roma hanno manifestato pacificamente in una situazione di grande tensione”.
D’altro canto, l’incontro di oggi con il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, a cui hanno partecipato oltre a Landini anche i rappresentanti di settore delle altre sigle sindacali, ha mostrato confortanti margini di trattativa. Grazie ad un nuovo piano industriale, che prevede tra l’altro un risparmio di 10 milioni sul costo dell’energia e di almeno altri 5 dal taglio dell’IRAP, l’azienda metalmeccanica di Terni si dice pronta a ridurre gli esuberi, dai 550 previsti ad un massimo di 290, di cui la metà circa ha già accettato la mobilità volontaria. Il volume produttivo si manterrà intorno al milione di tonnellate all’anno.
Restano dunque da chiarire le posizioni di altre 140-150 unità, ma il passo avanti è notevole e da CISL e UIL, al termine dell’incontro, sono giunte parole di apertura. Lo stesso Landini invita l’azienda a confermare tale nuovo piano industriale e di investimenti. I passi avanti compiuti al tavolo delle trattative, tuttavia, non hanno scoraggiato la FIOM, che anzi attraverso la proclamazione dello sciopero generale e delle manifestazioni nazionali dimostra di tenere la guardia molto alta.
Emanuele Tanzilli