“La prossima settimana si voterà al Senato per il DDL Cirinnà sulle unioni civili. Nel disegno di legge è prevista la “stepchild adoption“, letteralmente “adozione del figliastro”, per le coppie omosessuali. Questo è il punto in cui le sensibilità degli elettori, degli iscritti e dei portavoce MoVimento 5 Stelle sono varie per questioni di coscienza.” Il Movimento 5 Stelle, con un post sul Blog di Beppe Grillo, inverte la linea che si stava dando ormai da giorni maggioritaria, e cioè quella che vedeva scontato il voto positivo alla Legge Cirinnà da parte del loro gruppo parlamentare. Il tema è scottante e anche contraddittorio, perché nel programma del Movimento non c’è menzione delle tematiche come questa sulle Unioni Civili.
Infatti, proprio perché non si è mai discusso di questi grandi temi (ad esempio anche quello sul razzismo), non c’è una posizione univoca, ma da sempre. Come ricorda formiche.net, sono molte le giravolte del Movimento sulle Unioni Civili. Già dal 2013, quando in discussione c’era il DDL Scalfarotto, Luigi Di Maio spiegava ad Avvenire che Grillo, sì, era cristiano, ma ribadiva che “il gruppo (parlamentare, ndr) si occupa di cose organizzative. Non darà vincoli di voto perché, come diciamo noi, «ognuno vale uno». E prima di tutto c’è la libertà di coscienza. Una libertà che spiazzerà molti. E ripeto: sulle grandi questioni devono decidere i cittadini. Con i referendum. (referendum mai svolti, perché quelli che Di Maio chiama referendum non sono, ad oggi, altro che il sondaggione sul blog di Beppe Grillo sulla rete delle persone iscritte al sito”.
Sul post di Grillo, infine si legge: “In seguito alle tante richieste da parte di elettori, iscritti e portavoce M5S su questo tema etico si lascia pertanto libertà di coscienza ai portavoce M5S al Senato sulle votazioni agli emendamenti della legge Cirinnà e alla legge nel suo complesso anche se modificata dagli emendamenti. Non si fa ricorso a un’ulteriore votazione online perchè su un tema etico di questa portata i portavoce M5S al Senato possono comunque, in base ai dettami della loro coscienza, votare in maniera difforme dal gruppo qualunque sia il risultato delle votazioni.”
Redazione