Nella vita odierna la libertà di spostarsi fisicamente è diventata una necessità di prim’ordine e per questo ci si affida ai trasporti pubblici. La situazione, che già normalmente non è tutta rose e fiori, si complica ancor di più per gli invalidi poiché si creano una serie di barriere che ne rendono ancor più difficile l’utilizzo.
I trasporti pubblici, con le numerose barriere che impongo agli invalidi, possono essere paragonabili a dei carri armati: chiunque abbia particolari difficoltà motorie e fisiche è costretto a non poter usare autobus e treni di vario genere. A tal proposito, sembrerebbe opportuno fornire una soluzione affinché anche gli invalidi possano spostarsi da un punto della città ad un altro senza particolari difficoltà.
Le barriere architettoniche potrebbero essere tranquillamente abbattute in quanto basterebbero delle semplici maniglie alle porte che potrebbero essere utili a coloro che, affetti da invalidità fisica, hanno dei problemi per quel che riguarda la salita e la discesa dai mezzi di trasporto.
Molto spesso, capita che sui bus o sui treni ci sono dei posti riservati agli invalidi che vengono occupati da altri. La soluzione opportuna sarebbe quella di lasciare sempre liberi questi posti riservati. Così come è anche vero che su alcuni mezzi di trasporto i posti riservati agli invalidi sono inesistenti: a quel punto basterebbe un po’ di buon senso e un po’ di umanità da parte dei viaggiatori nei confronti di chi, a causa del proprio handicap fisico, ha bisogno di viaggiare serenamente. In questo modo l’invalido può viaggiare serenamente e soprattutto senza sofferenze.
Fin quando ci si limita ad osservare il comportamento dei passeggeri, si può dire che subentra l’educazione o la maleducazione; ma il vero problema sorge quando il bus o il treno non è adibito al trasporto di un invalido con carrozzella: in quel caso sarebbe opportuno utilizzare dei carrelli elevatori oppure delle rampe da usare nel momento del bisogno.
Gli autobus e tram sono i mezzi di trasporto pubblici più colpiti da proteste poiché sono quelli che vengono usati con maggior frequenza. Ma le barriere si creano, per esempio, anche sulle grandi navi adibite a lunghe traversate notturne: molto spesso capita che queste, essendo superaffollate, ospitano molti passeggeri stesi per terra su materassino o sacchi a pelo ed ostacolano il passaggio degli altri passeggeri.
Come al solito, la vera pecca dell’umanità è quella di ignorare un problema o addirittura arginarlo: pur di evitare di trovare una soluzione, l’handicap fisico viene (in molti casi) ignorato con maleducazione e con l’innalzamento di barriere.
Eugenio Fiorentino