Il 31 agosto scorso, la pagina facebook “We want Freedom for Kurdistan” ha diffuso la triste notizia della morte di Asia Ramazan Antar, una giovane combattente curda proveniente dalla città di Hasaka, nel nord-est del Kurdistan. Nel 2014, all’età di 18 anni, Asia si era unita al Women’s Protection Units, gruppo curdo prettamente femminile, che ancora oggi combatte lo Stato Islamico al confine con la Siria. E qualche giorno fa, Asia ha trovato la morte in combattimento mentre si trovava nella regione di Minbic, nella Siria settentrionale: aveva solamente 20 anni.

Occhi scuri, duri, tipici di chi, così giovane, ha già visto tutto il male che questa vita può celare. Asia combatteva e difendeva la sua terra per uno spazio vitale costruito su basi fatte di “uguaglianza di genere, redistribuzione di ricchezze e risorse, democrazia diretta, ed era la prova vivente, come molte altre e molti altri impegnat* in quella battaglia, dell’indifferenza connivente che nazioni europee e occidentali dedicano a quello che succede realmente nella battaglia contro l’Isis“. 

Cresciuta in fretta e costretta ad imbracciare le armi per difendere disperatamente se stessa ed il suo popolo da invasori spietati e da un Occidente complice di una Turchia altrettanto violenta, Asia era tutto: era i suoi ideali, era la sua passione, era la sua immensa forza. Ma dalla maggior parte delle persone, verrà ricordata come “l’Angelina Jolie del Kurdistan”.

Il Giornale, il Messaggero, la Repubblica sono solo alcune delle testate giornalistiche italiane che hanno derubato e colonizzato Asia, trasformando un soggetto che ha vissuto la sua intera vita nella completa autodeterminazione ed indipendenza, in un oggetto, appropriandosi della sua immagine ed annullando completamente gli aspetti principali che hanno caratterizzato la sua vita. Alla sua forza fisica e mentale, al suo onore, alla sua paura, alla sua dignità, al suo sudore e alle sue lacrime, avete preferito il suo aspetto fisico, puntando i riflettori sui suoi lineamenti, togliendole l’identità e paragonandola ad una semplice attrice di Hollywood, uccidendola, così, una seconda volta.

Vi siete appropriati della sua identità da fiera leonessa curda proprio nello stesso modo in cui quegli invasori spietati e disumani si sono appropriati del suo territorio. E le avete tolto l’unica cosa che le rimaneva: il ricordo che noi avremo di lei. Perché ora, quando qualcuno la cercherà nei vostri archivi, non potrà mai leggere di Asia Ramazan Antar come una giovane combattente curda che ha dato la vita per difendere il suo popolo e la sua casa, in questa guerra per la libertà che ormai dura da troppi anni; difficilmente qualcuno ricorderà questa giovane donna come una Donna che non ha niente a che vedere con lo stereotipo della “donna-vittima” che necessita per forza di dover essere salvata, o come una donna che non viene posta in ruoli secondari e subordinati.

Asia verrà ricordata per il suo aspetto fisico, quasi come se tutte le altre guerriere sue compagne, non fossero degne di tutta questa attenzione perché non paragonabili ad un’attrice famosa. Ma il 31 agosto è morta una donna, una vita, una combattente, una ragazza coraggiosa, un’eroina, una partigiana: ci ha regalato un pezzo di futuro e di rivoluzione, e voi avete saputo – anche questa volta – ridurre una Donna ai minimi termini.

Ana Nitu

8 Commenti

  1. “paragonandola ad una semplice attrice di Hollywood”

    E’ qui che ti sbagli di grosso!
    La Jolie una semplice attrice di Hollywood?? Credo che la prima ad essere fiera di essere paragonata alla Jolie sarebbe stata proprio Asia. Ma possibile che chi sta scrivendo articoli come il tuo (vi state scopiazzando a vicenda) non si renda conto che il paragone con la Jolie non è stato fatto solo per l’aspetto fisico, ma soprattutto per l’impegno, la serietà e il coraggio con cui portano avanti le loro idee? Se non ne sei al corrente, l’altro ieri la Jolie era per l’ennesima volta in un campo profughi al confine con la Siria, a dare voce ai 75.000 siriani intrappolati nella terra di nessuno, in attesa di aiuti umanitari da agosto…
    E non si contano ormai più le missioni per l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) che ha svolto dal 2001. Ti segnalo qualche link per informarti meglio, e forse capirai che come giustamente vuoi il rispetto per Asia, di cui comunque si parla benissimo negli articoli dei giornali che hai citato, altrettanto lo dovresti portare per chi come la Jolie si impegna per tante persone in tutto il mondo, soprattutto donne come te e Asia…

    http://www.unhcr.org/getinvolved/advocacy/541ad18c9/angelina-jolie-pitt-field-missions.html?query=angelina%20jolie%20field

    http://www.onuitalia.com/2016/09/09/peacekeeping-contro-abusi-caschi-blu-sorpresa-la-requisitoria-di-angelina-jolie/

    https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=Wso0oE4Trzk

    http://www.unhcr.org/news/press/2016/9/57d2df9e4/press-statement-unhcr-special-envoy-ms-angelina-jolie-pitt.html

    http://www.ansa.it/sito/photogallery/primopiano/2016/09/09/angelina-jolie-tra-i-bimbi-siriani-nel-centro-di-azraq_2a142c71-dff7-49c4-8320-2dd5aeb2d758.html

  2. Anche tu stai mancando di rispetto ad una donna, in questo caso ad una persona come la Jolie che da anni si impegna per aiutare gli altri, comprese tante donne come te… Informati meglio e forse capirai perchè Asia è stata paragonata alla Jolie, sucuramente non “solo” per l’aspetto fisico…

  3. Il video sopra si riferisce all’altro ieri….mentre tu scrivevi questo articolo, la Jolie era in un campo profughi ai confini della Siria a dar voce ai 75.000 siriani intrappolati nella terra di nessuno, in attesa di aiuti umanitari da agosto…

  4. La mia intenzione non era assolutamente quella di sminuire la persona della Jolie (che personalmente io ammiro molto, se proprio vogliamo dirla tutta). Non ho dubbi sul fatto che Angelina Jolie faccia cosa ammirevoli (e penso sia una delle poche persone famose che si impegna davvero per questo tipo di cause): é lampante magari il paragone estetico, ma imbracciare un’arma all’età di 18 anni per difendere il proprio popolo, il proprio territorio e se stessa non ha paragoni.

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