– Napoli, 13 novembre: gli studenti medi della città,studenti universitari,comitati studenteschi e i collettivi scendono di nuovo in piazza per protestare contro l’attentato terroristico in atto nei confronti dell’istituzione scolastica.

Si scende in piazza per dare nuovamente inizio alla stagione dell’autunno di fuoco,ancora una volta per protestare contro il governo Renzi e la sua “buona scuola”, ancora una volta per dare voce agli studenti, unanimi nell’affermare con forza e soprattutto convinzione che l’intenzione di arrendersi non c’è, che loro non ci stanno alle decisioni del governo.

Alla manifestazione sono presenti i membri di molti collettivi politici e studenteschi della città,tra cui i ragazzi del S.A.C ( studenti auto organizzati campani),il coordinamento KAOS,il coordinamento studentesco sempre in lotta,i ragazzi del partito dei CARC e  tanti altri.

Tutti i manifestanti quest’oggi tornano in piazza,in linea con tutte le manifestazioni che si sono tenute l’anno scorso ( tra le quali il maggiore impatto mediatico l’hanno ottenuto quella del 14 novembre e del 5 maggio) ,per mandare a questo governo un messaggio preciso: l’opposizione al governo Renzi esiste. È un’ opposizione che non si avvale della figura dei nuovi Savonarola da network, delle parole vuote di un populista dal razzismo becero qualsiasi, ma è una forte opposizione che parte dal basso, “da tutte quelle persone che vivono i territori e la scuola quotidianamente,il diritto di scegliere va dato a coloro ai quali la scuola appartiene” come affermano tanti studenti.

Questo tentativo di introdurre il metodo aziendale nella scuola non piace,non piace la figura del preside manager,non piace  l’alternanza scuola- lavoro ( che comprende un’introduzione nel programma scolastico di ore di lavoro obbligatorie ovviamente non retribuite) e che non costituisce assolutamente un modo per aiutare gli studenti ad integrarsi meglio nel mondo del lavoro una volta usciti da scuola. L’asservimento della scuola alle logiche del profitto non troverà  terreno fertile, e anche se questa riforma sta diventando legge a tutti gli effetti la voce degli studenti continuerà a farsi sentire.

Il corteo di stamattina come da tradizione è partito da piazza del Gesù. Doveva proseguire per arrivare fino alla sede di Confindustria,ma una volta che il corteo è giunto nei pressi di Piazza del Plebiscito,precisamente a Piazza Trieste e Trento,sono inziate delle violentissime cariche da parte della polizia. L’epicentro degli scontri si è sviluppato tra le prime file del corteo,che sono state accerchiate e malmenate dai celerini. In un secondo momento la polizia si riversa su tutta la piazza incrementando le cariche,diversi i ragazzi stesi a terra inermi e storditi dalle manganellate.

Al momento un ragazzo è in stato di fermo presso la questura e altri due ragazzi, i quali erano stati fermati e picchiati brutalmente dalla polizia ( uno di questi due tra l’altro si era posto come scudo per proteggere una ragazza che i poliziotti stavano manganellando) si trovano ricoverati in ospedale con danni abbastanza gravi: ferite lacerocontuse e trauma cranico.

Ginevra Ciccarelli

Quotidiano indipendente online di ispirazione ambientalista, femminista, non-violenta, antirazzista e antifascista.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui