La Reggia di Caserta torna ad essere set privilegiato dei registi hollywodiani. Questa volta a scegliere la scenografica Reggia, dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, è uno dei mostri sacri della settima arte: Steven Spielberg.

Non è la prima volta che il gioiello vanvitelliano è scelto dal cinema Hollywoodiano come location di grandi produzioni. Già George Lucas, tra l’altro amico di Spielberg, ha girato alcune scene del primo (Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma) e del secondo (Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni) episodio della saga colossal “Guerre Stellari” all’interno del Palazzo Reale ubicato a Caserta (i cui interni furono adattati e presentati come quelli della reggia del pianeta Naboo).

Nel 2006 è, invece, J.J. Abrams a girare con Tom Cruise alcune scene di “Mission: Impossible III” nella Reggia, utilizzandola come ambiente per ricreare il Vaticano. È poi il regista premio Oscar, Ron Howard, a scegliere il magnifico palazzo reale, oltre che Roma, come set per “Angeli e demoni” (adattamento del romanzo best-seller di Dan Brown). Howard, come Abrams, utilizza la Reggia di Caserta come location per gli edifici del Vaticano.

E anche Spielberg ha deciso di ricreare le atmosfere del Vaticano proprio all’interno del capolavoro vanvitelliano.

Il regista premio Oscar, Steven Spielberg

Basandosi sul libro inchiesta Prigioniero del Papa Re di David Kertzer, Spielberg ha scelto di portare sullo schermo quello che è passato alla storia come “il Caso Mortara”; “The Kidnapping of Edgardo Mortara” è il titolo del film.

Il film racconta lo scandalo che coinvolse nel 1858 l’allora Stato Pontificio.

Un bambino ebreo di sei anni, Edgardo Mortara, fu sottratto dalle autorità clericali alla sua famiglia ebrea a Bologna, per essere trasferito a Roma e allevato come cattolico.

Il motivo per cui avvenne questo “rapimento” fu il fatto che il piccolo Edgardo era stato battezzato, all’insaputa dei suoi genitori, dalla domestica, che lo riteneva a rischio morte a causa di una malattia. Le leggi dello Stato Pontificio erano molto rigide: i battezzati dovevano ricevere un’educazione cattolica, cosa non possibile in una famiglia ebrea. Edgardo fu, quindi, trasportato a Roma, presso la Casa dei Catecumeni, dove vivevano i convertiti ebraici.

Nonostante la forte pressione esercitata a livello internazionale per la liberazione del bambino e i ripetuti appelli, Pio IX si oppose fermamente al suo ritorno a casa.

Il caso Mortara fu uno scandalo internazionale, le cui ripercussioni si sentono tuttora (fu una delle principali ragioni di opposizione alla beatificazione di Pio IX, avvenuta nel 2000). Di fatto, compromise l’immagine del papa presso gli ebrei e Pio IX dovette rispondere a molte accuse di antisemitismo.

A dare il volto al papa sarà l’attore britannico Mark Rylance, che ha già lavorato con Spielberg in “GGG- Il grande gigante gentile” (2016) e “Il Ponte delle Spie” (2015), film per il quale l’anno scorso Rylance, uno dei migliori attori teatrali britannici, ha vinto l’Oscar come Migliore attore non protagonista.

Ancora segreto il nome dell’attore che interpreterà il giovane protagonista: il regista ha fatto il casting a centinaia di bambini tra i 6 e i 9 anni a New York, Toronto, Vancouver, Londra e in Australia.

L’interesse di Spielberg per il caso Mortara potrebbe, in parte, essere giustificato dalle sue origini ebree. C’è da sottolineare, infatti, come le sue vicende biografiche, legate ad episodi di bullismo e di intolleranza etnica, abbiano influito su alcuni suoi film.

Spielberg, da sempre, mostra particolare attenzione e sensibilità ai temi del razzismo e della discriminazione nei suoi film. Emblema di ciò è Schindler’s list, probabilmente il capolavoro di Spielberg (oltre ad essere considerato uno dei film migliori della storia del cinema). Toccante, veritiero, il film ha vinto ben 7 statuette, tra cui quella di miglior regia (1994). Nel 1999 Spielberg bissa e ottiene di nuovo la statuetta come miglior regista per Salvate il Soldato Ryan, con protagonista uno straordinario Tom Hanks.

Questi sono solo due dei successi di un regista che ha dato una nuova linfa vitale al cinema ed è stato uno dei protagonista della rivoluzione apportata dalla “Nuova Hollywood” (tra gli altri registi troviamo anche Martin Scorsese, Woody Allen e Francis Ford Coppola).

Oltre alla monumentale Reggia di Caserta, anche l’Umbria e altre località del centro Italia, come Viterbo e Tuscania, faranno da sfondo a The Kidnapping of Edgardo Mortara.

Vanessa Vaia

Vanessa Vaia
Vanessa Vaia nasce a Santa Maria Capua Vetere il 20/07/93. Dopo aver conseguito il diploma al Liceo Classico, si iscrive a "Scienze e Tecnologie della comunicazione" all'università la Sapienza di Roma. Si laurea con una tesi sulle nuove pratiche di narrazione e fruizione delle serie televisive "Game of Series".

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